Taxi, a Como niente turni. E la sera sono introvabili

Trasporto La nuova giunta comunale punta a un nuovo regolamento. Stesse auto ma negli ultimi anni chiamate aumentate di circa il 30%

I taxi a Como non sono tenuti a fare turni e alla stazione San Giovanni la sera capita spesso di vedere compagnie di turisti rimasti a piedi.

Le precedenti amministrazioni comunali non hanno mai imposto dei turni ai tassisti e così la sera e soprattutto la notte le auto pubbliche in giro per le piazze sono drammaticamente poche. Non a caso una delle idee al vaglio della nuova giunta, che negli scorsi giorni ha dato mandato per aggiornare il regolamento taxi, è programmare una turnazione dei tassisti su tutti i parcheggi. A partire dalla stazione e da piazza Perretta. La categoria in autonomia ha sì delle regole, ma manca un controllo puntuale. Le auto pubbliche sono più presenti in pieno giorno. Non bastasse in città circa cinque tassisti, titolari di licenza, hanno lunghi periodi di assenza e sul caso il Comune promette controlli.

Il trend

Le licenze attive a Como sono 45, negli ultimi cinquant’anni non sono state concesse nuove autorizzazioni. Il settore è fermo praticamente dal dopo guerra e dunque Palazzo Cernezzi intende metterci mano. Negli ultimi anni, complice la crescita esponenziale del turismo, la carenza di corse si fa sentire.

Lo sottolineano ogni giorno ristoratori e albergatori con i locali in chiusura e i clienti a piedi fuori dalla porta. Domenica scorsa, poco dopo le 22, un gruppo di circa venti turisti stranieri provenienti in bus da Menaggio è rimasto fermo alla stazione di San Giovanni. Senza più treni a disposizione tutti hanno cercato di chiamare un taxi senza successo. «Io sono comasco e me la sono cavata – racconta Stefano Cotogno , un cittadino presente in San Giovanni – gli altri sinceramente non ho idea di come abbiano fatto a rincasare».

È una scena purtroppo già vista, per non dire quasi normale nel contesto comasco. È una delle tante spine nel fianco nel settore dell’accoglienza della nostra città.

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È altrettanto vero che i tassisti raccontano quasi quotidianamente di passaggi chiesti alle fermate dei bus, dei treni e della Navigazione, per andare a prendere turisti lasciati senza alternative dagli altri sistemi di trasporto. In effetti dopo una certa ora battelli e pullman scompaiono, dopo 22 per esempio i treni per Milano non ci sono più.

I volumi

Secondo i rappresentanti dei tassisti quest’anno rispetto al 2019 le chiamate sono aumentate tra il 20% e il 30%. L’applicazione inTaxi è poco usata e l’attesa al centralino è molto lunga e presa la linea non sempre si trovano mezzi a disposizione.

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