Tormentato dai cinghiali in giardino a Nesso: «Rivoltano il terreno, rovinano i muri a secco e creano danni»

L’episodio Raffaele Fittipaldi non ne può più delle presenze che devastano la proprietà. Appello a Comune e Provincia

Si sente assediato dai cinghiali, R affaele Fittipaldi con abitazione e ampio terreno annesso al limitare del bosco in via Riva di Castello. Fittipaldi fa la spola tra il paese e Milano ed ogni qualvolta ritorna a Nesso, oltre a bearsi del lago, si altera per i danni degli ungulati. Durante la notte un gruppo di cinghiali, solitamente sei, staziona nel suo terreno, sono ingenti i danni ma c’è anche un problema di sicurezza che Fittipaldi ha già evidenziato sia al Comune di Nesso che alla Provincia.

«Sono residente a Nesso ma abito un po’ qua e un po’ a Milano, in paese ho un terreno di 10mila metri quadrati con una casa – spiega Raffaele Fittipaldi - Quest’area al limitare del bosco durante la notte in particolare è presa d’assalto da sei cinghiali che rivoltano il terreno, rovinano i muri a secco e fanno un incredibile numero di danni. Purtroppo ho scritto già a Provincia e Comune ma senza risultato: ho inviato una lettera in Provincia ad aprile e in Comune a maggio».

Fittipaldi si è anche attrezzato per fornire una documentazione completa con dei supporti tecnologici: «Ho posizionato una fototrappola per riprendere i cinghiali durante notte e giorno, ho mandato anche la documentazione fotografica. Gli animali si muovono preferibilmente di notte». Non ci sono solo i danni materiali a preoccupare il cittadino. «I danni fatti al mio terreno sono importanti, certo, perché gli animali con il muso distruggono anche i muri a secco. Ma i cinghiali si trovano a pochi metri da una strada comunale con tutti i rischi relativi se consideriamo anche che tre lampioni sono spenti da tempo».

Si tratta di strade frequentate: «Chi transita da lì corre un rischio per la mancanza di illuminazione, sia per la presenza della colonia di cinghiali in particolare nelle ore notturne, con la visibilità ridotta al minimo anche per l’assenza di illuminazione», conclude Raffaele Fittipaldi.

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