Trecento cormorani nel canale dell’isola Comacina: «Mai così numerosi» (qui le foto)

Tremezzina Dall’andirivieni di barche e motoscafi alla specie che si nutre di quasi un chilo di pesce al giorno. Il pescatore: «Un’invasione, occorrono contromisure»

«Eccoli, arrivano». Per una sorta di legge del contrappasso da location d’eccezione per decine di motoscafi e imbarcazioni da diporto il canale dell’isola Comacina si è oggi trasformato in terreno fertile di caccia o meglio di pesca per almeno 250-300 cormorani.

“Mai visti così tanti”, fa notare Simone “Scifo” Fraquelli, pescatore professionista, al suo fianco papà Giulio, decano dei pescatori lariani.

L’arrivo alle 7,30

Puntuali anche ieri mattina, qualche minuto dopo le 7.30, i cormorani hanno lasciato il nuovo “dormitorio” di Lezzeno per raggiungere il canale dell’isola, facendo poi gruppo con gli altri cormorani che già hanno eletto a posatoio una parte di arbusti e alberi all’imbocco del “Viale dei Poeti” sull’isola.

«Dobbiamo fare da spettatori a una razzia continua di pesci, da mattino a sera e questo non è affatto giusto - la chiosa di Fraquelli - Già all’inizio del 2020, avevo lanciato l’allarme al vostro giornale sulla presenza indiscreta dei cormorani nel canale, che all’epoca risalivano il lago dai “dormitori” di Blevio e Nesso. Ora la situazione è notevolmente peggiorata. D’estate le tante barche presenti nel canale li hanno tenuti lontani. Ma adesso il canale dell’isola è tutto loro. E nessuno fa nulla».

Considerato che i cormorani ingurgitano tra i 600 e gli 800 grammi di pesce al giorno, i quasi 300 esemplari che popolano la Zoca de l’Oli ogni giorno possono contare su un banchetto pari a 170-180 chili di pesce. Le prede preferite sono le alborelle - ricomparse finalmente nel Lario anche se ancora off-limits per i pescatori - e così i persici, i cavedani, ma anche pesci meno conosciuti al grande pubblico come il pigo, che sul nostro lago è comunemente noto come pizzuola.

«È chiaro che in queste condizioni l’intero ecosistema del nostro lago, già di per sé fragile e alle prese anche con fattori esterni come l’aumento esponenziale del siluro, è a rischio - la chiosa di Fraquelli - Noi con il lago viviamo. Ne conosciamo i segreti e gli umori. Ma di fronte a questa invasione su larga scala, noi non abbiamo contromisure. Spero che le istituzioni si attivino al più presto. Ripeto, in tanti anni di pesca non ho mai visto nel canale dell’isola una presenza così corposa e vorace».

Il piano di abbattimento

È chiaro di fronte alle scene in presa diretta immortalate ieri di buon mattino dal nostro giornale che il piano di abbattimenti annunciato da Regione Lombardia nell’ambito del controllo selettivo non ha sin qui sortito gli effetti sperati. E’ opportuno dunque rivedere le regole d’ingaggio.

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