Troppi malati Covid
Il Sant’Anna in tilt
per le vaccinazioni

Sull’ospedale il carico della pandemia. Ieri mattina folla nella hall in attesa di ricevere la dose. «Colpa della forte pressione sul pronto soccorso»

La hall del Sant’Anna affollata di persone in attesa del vaccino. L’ospedale di San Fermo, che da solo regge quasi tutto il peso della lotta alla pandemia sia nella cura che nella prevenzione, ieri ha dovuto gestire una situazione di grandissimo afflusso di persone in attesa di poter ricevere la dose anti Covid.

Nella tarda mattinata, nella sala d’ingresso dell’ospedale, c’erano decine e decine di cittadini convocati per le vaccinazioni. Nella porzione di spazio tra la statua e i box informativi si contavano tra le 50 e le 70 persone ferme. Non solo anziani contattati per l’inoculazione del vaccino, ma anche i relativi accompagnatori e alcuni soggetti in carico alle comunità per le fragilità e le disabilità di recente incluse nella campagna anti Covid.

Di tanto in tanto a voce, senza tabelloni numerici, venivano chiamati per scendere al piano inferiore e fare l’accettazione. I testimoni presenti raccontano di tanta confusione, di un palese rischio assembramenti e di operazioni che a fatica si sono trascinate a rilento per ore. Molti cittadini, spazientiti, si sono lamentati. Alcuni operatori della sicurezza e dei referenti dell’ospedale in camicie bianco hanno cercato di controllare la situazione.

La situazione di ieri

A causare il caos, la pressione a cui l’aumento dei malati Covid sta causando sulla struttura. Spiega, infatti, in una nota l’Asst Lariana: «Nella giornata di ieri si sono verificati alcuni disagi all’ospedale Sant’Anna nella fase di accoglienza delle persone convocate per la vaccinazione di cui l’Asst Lariana si scusa e che hanno però una spiegazione. La pressione critica sui pronto soccorso e la conseguente necessità di aprire ulteriori posti letto per rispondere all’emergenza hanno comportato lo spostamento, per un’ora, di tre ambulatori nell’area del poliambulatorio dove vengono effettuate le vaccinazioni e di conseguenza l’apertura di sette ambulatori invece dei dieci previsti».

La criticità, secondo l’azienda ospedaliera, si è poi risolta. L’Asst Lariana coglie l’occasione per ricordare ai cittadini convocati di non arrivare con largo anticipo, ma di presentarsi non prima di quindici minuti. Dunque il disguido di ieri è la somma di due grandi risposte che il Sant’Anna sta cercando di dare sempre a riguardo di pandemia per tutto il territorio di Como. Da un lato il nostro principale ospedale da solo sta ricoverando oltre il 70% dei malati contagiati dal virus in cura nei letti a disposizione della rete pubblica. Dall’altro è dalla fine di dicembre che da solo il Sant’Anna ha somministrato oltre l’80% delle vaccinazioni anti Covid sul territorio provinciale.

Non decollano gli hub

Il centro vaccinale in Napoleona ha aperto soltanto nelle settimane scorse, gli ambulatori a Cantù e a Menaggio hanno visto delle tappe a spot non continuative e il Valduce ha iniziato a dare una mano da questa settimana con due mezze giornate.

Sul Sant’Anna, insomma, si concentra il carico maggiore della lotta alla pandemia, sia nella fase emergenziale della cura che nella fase della prevenzione. E questa fatica è vissuta spesso con difficoltà anche da personale medico e sanitario. Non sembrano però esserci all’orizzonte altre soluzioni, almeno fino ad aprile, quando nei grandi hub di Muggiò e Lariofiere inizierà la fase massiva.

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