Un aiuto in nome di Mondelli, campione del mondo di canottaggio: donati 18 mila euro alla ricerca

Cernobbio Consegnato l’assegno all’istituto ortopedico Rizzoli di Bologna. Il contributo grazie a un evento benefico. «Filippo, un esempio per tutti»

Dal dolore per aver perso un ragazzo speciale, alla speranza di portare a medici, ricercatori e soprattutto bambini un contributo importante.

Con questo spirito, e tanta commozione, gli organizzatori dell’evento “Io sono Filippo - Remare per la ricerca” hanno fatto visita l’altroieri all’istituto ortopedico Rizzoli di Bologna per consegnare simbolicamente l’assegno da 18.000 euro, raccolti lo scorso ottobre a Cernobbio nel corso della prima edizione della manifestazione dedicata al campione del mondo di canottaggio Filippo Mondelli, scomparso a soli 26 anni nell’aprile del 2021, e destinati appunto alla ricerca medica nell’ortopedia pediatrica.

Filippo, strappato in poco più di un anno dalla malattia, ha lasciato un grande vuoto, ma è proprio nel suo ricordo che si vuole portare avanti la ricerca, così che in futuro possano essere aiutati altri giovani nella battaglia che lui non ha potuto vincere.

Il viaggio

Sono andate a Bologna le associazioni promotori dell’evento: l’Asd Cernobbio 2010, le Canottieri Cernobbio, Moltrasio e Lario con i loro presidenti Nicola Alberuzzo, Alessandro Donegana e Leonardo Bernasconi, la Di.Bi di Joas Binda, produttrice del simpatico cd “Voci dall’acqua” con gli atleti azzurri in versione “cantanti”.

Poi Giacomo Battaglioli , amico di Filippo e anima del progetto proprio per seguire la volontà del campione, e il papà di Filippo, Guido Mondelli.

Il direttore generale Anselmo Campagna ha presentato innanzitutto il progetto finanziato grazie al ricavato dell’evento: una borsa di studio per l’aggiornamento del database degli interventi chirurgici eseguiti con la pianificazione virtuale e la stampa 3D nell’ambito dei disordini muscoloscheletrici pediatrici, al fine di evitare il più possibile il ricorso a protesi e ottimizzare le operazioni.

Emozione

«Poter vedere e conoscere da vicino la destinazione di un contributo per noi così simbolico dà un significato importante a tutto questo che è stato fatto in memoria di Filippo e che avrà un grande successo finchè sarà fatto in suo nome, perché le sue qualità umane si ricorderanno nel tempo» commenta Alessandro Donegana.

«Filippo ha portato gioia in tutti noi - continua Nicola Alleruzzo -è un esempio per tutti i giovani come stile di vita, come sportivo, ma soprattutto per come si affrontano le difficoltà. Oggi, qui al Rizzoli, abbiamo avuto la riprova di come esse si possono affrontare e superare e la possibilità di portare avanti l’opera di Filippo».

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