Valle Intelvi in agitazione
«No ai detriti della Variante»

Centro Valle: la protesta dei cittadini di Castiglione che dovrebbero ospitare alla Cava Citrini il materiale di scavo. Lettera a Comune, Anas e Provincia

Dopo l’annuncio che il materiale di scavo proveniente dalla realizzazione delle gallerie della Variante della Tremezzina - la colossale opera da 9,8 chilometri da Colonno a Griante per saltare i “tappi” della Regina - sarà portato anche alla Cava Citrini di Castiglione, monta la protesta. Gli abitanti della via Al Faree la strada che porta alla cava, si mobilitano e chiedono spiegazioni (e conferme) al comune di Centro Valle Intelvi, all’Anas e all’Amministrazione Provinciale.

«La preoccupazione è concreta -conferma l’avvocato che assiste il comitato che sta per costituirsi - Vogliamo capire cosa potrà succedere con il transito continuo e se la mole di lavoro prevista per la triturazione del materiale roccioso avrà ripercussioni sulla salute pubblica soprattutto per chi abita nelle vicinanze. In altre parole, ci dicano se tutto il processo di lavorazione risulterà superiore al normale grado di tollerabilità previsto dalla legge. Da informazioni in nostro possesso dovrebbero essere 35 i viaggi giornalieri dei camion per la Valle d’Intelvi. Abbiamo scritto - conclude- al Comune e agli enti interessati. Ma ad oggi non abbiamo ricevuto alcuna risposta».

La risposta arriva dal sindaco di Centro Valle Intelvi, Mario Pozzi: « Noi non abbiamo ancora alcuna documentazione depositata in municipio. Per cui non possiamo dare alcuna risposta ufficiale ai cittadini che hanno legittimamente avanzato richiesta scritta di accesso agli atti. Siamo a conoscenza che la cava è stata individuata come uno dei luoghi dove conferire il materiale di scavo del cantiere della Variante. In questi giorni anche in qualità di consigliere provinciale ho chiesto informazioni in Provincia. Ho avuto un incontro con il responsabile tecnico Ingegner Bruno Tarantola che mi ha confermato l’ipotesi, ma che di ufficiale ancora non è stato sottoscritto nulla. Sarà premura del Comune intervenire se dovessero sussistere situazioni di irregolarità ed informare la popolazione. Oggi- conclude- non possiamo fare altro che aspettare». (Francesco Aita)

L’articolo completo su La Provincia di venerdì 11 settembre

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