Variante, due anni fa gli espropri: «Ma da Anas nemmeno un euro»

Colonno Lo sfogo dell’imprenditore Delzio Soldarini: «Questione di principio e rispetto. Ho mandato decine di solleciti, nessuna risposta». La società: «Saranno liquidate nel 2024»

«Noi la nostra parte l’abbiamo fatta, Anas no. Do tempo fino al 15 gennaio per avere quanto ci spetta per una questione di principio e correttezza istituzionale, più che economica. Poi personalmente non escludo una clamorosa forma di protesta al cantiere di Colonno». Vibrando un corposo faldone fatto di documenti, missive, Pec e solleciti (tutti indirizzati ad Anas), Delzio Soldarini, imprenditore con base operativa a Lenno e figura molto conosciuta sul territorio, esprime tutto il proprio disappunto per una vicenda che affonda le radici addirittura nel 2020. È quella del mancato pagamento dei mappali espropriati per fare posto al portale sud della variante della Tremezzina in quel di Colonno (in fondo alle Camogge).

La questione

«Si tratta di una questione di rispetto, nei confronti miei e di mio fratello Giacomo e soprattutto nei confronti di mio padre, cui facevano riferimento quei due mappali a Colonno - fa notare Soldarini -. La cosa che più ci fa arrabbiare è il silenzio prolungato di Anas, dopo che con senso civico e consapevoli che la variante è utile a tutto il territorio, avevamo accettato di buon grado l’esproprio, a fronte di una cifra irrisoria come pagamento (nell’ordine del migliaio di euro o poco più, ndr.). Di fatto è dall’aprile 2020 che stiamo dialogando con Anas. Ma è un dialogo a una voce sola: lo confermano le numerose mail e Pec inviate da quella data in poi (l’ultima lo scorso 21 dicembre, ndr), in cui nessuno ci ha più detto e fatto sapere nulla. Credo che il nostro non sia un caso isolato - aggiunge - Rimarco che ancora una volta la gente del lago ha dato piena disponibilità, cedendo senza battere ciglio i terreni per realizzare la variante e poi sobbarcandosi quattro mesi di chiusura della statale, ma questo è un altro discorso. In cambio, per quel che ci riguarda, sin qui abbiamo ricevuto solo silenzi prolungati e francamente irritanti».

Nell’ultimo sollecito, quello del 21 dicembre, si legge che «essendo passati almeno due anni, chiedo con urgenza una risposta, per un minimo di senso civico, in merito ai tempi e alla somma a noi spettante per l’esproprio dei terreni di nostra proprietà. Esigo una risposta urgente, altrimenti vedrò come far tutelare i miei interessi, nelle sedi più opportune o bloccando i lavori».

I mappali

In un articolo del 2021, pubblicato dal nostro giornale, per quel che concerne Colonno si era parlato di una ventina di mappali interessati dalla procedura di esproprio, tutti concentrati in circa 200 metri in corrispondenza del portale sud. Due di questi mappali erano riconducibili al Comune, inclusa una piccola porzione esterna al municipio. E secondo quanto si è appreso, nessuno avrebbe ancora ricevuto il dovuto.

Abbiamo girato il quesito ad Anas, che attraverso l’ufficio stampa ha fatto sapere quanto segue: «Il completamento della procedura espropriativa si è prolungato a causa dei lavori eseguiti in parete (reti e barriere paramassi) per i quali sono recentemente sono state definite esattamente le superfici oggetto di esproprio. Si evidenzia che tali indennità sono di rilevanza limitata e comunque verranno liquidate all’inizio del prossimo anno». Questa dunque la promessa di Anas.

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