I sindacati sono preoccupati per lo stato dei lavori sulla Variante: «Rispettare lavoratori e rischi»

Colonno I lavori a singhiozzo e l’intervento di Cgil, Cisl e Uil: «Un’opera particolare»

I lavori a singhiozzo dentro il portale di Colonno della variante della Tremezzina preoccupano anche i sindacati, al netto delle spiegazioni fornite ieri al nostro giornale dal Consorzio Stabile Sis - l’Ati italo-spagnola che si è aggiudicata i lavori da 412 milioni euro -, che ha imputato i ritardi delle opere ai due portali di Colonno e Griante alla presenza rispettivamente di idrocarburi e arsenico nei materiali di scavo.

In una nota congiunta, i referenti territoriali della Fillea Cgil (Luca Vaccaro), Filca Cisl (Cristian Buffagni) e Fenaluil (Annunziato Larosa) se da un lato hanno condiviso le preoccupazioni dei sindaci (ne avevamo dato conto nei giorni scorsi) per il cronoprogramma legato realizzazione in primis della galleria principale “Comacina”, dall’altro hanno rimarcato come «la velocità di realizzazione del cantiere è determinata anche da tempi incomprimibili legati all’organizzazione della manodopera».

«Non bisogna correre il rischio che i lavoratori siano sottoposti a turni strazianti e soprattutto va considerato che i lavori, svolgendosi in galleria, impongono un numero limitato di addetti - si legge nella nota - Non si devono mai dimenticare i diritti che i lavoratori hanno su tempi di lavoro e riposo e che devono essere salvaguardati».

«Ricordiamo infatti l’alto profilo di rischio di un cantiere edile, accentuato in questo caso per la particolarità dell’opera».

Questo perché una volta risolti i problemi legati al conferimento del materiale di scavo con idrocarburi (a Colonno) e arsenico (a Griante, circostanza questa che al momento ha rallentato - e di parecchio - l’attività dentro il portale nord) inevitabilmente bisognerà pigiare sull’acceleratore, considerato che ad oggi gli scavi della galleria principale “Comacina” procedono al ritmo di quattro metri al giorno, a fronte di una galleria lunga 3,5 chilometri.

«Condividiamo la preoccupazione in merito all’incertezza che sembra determinarsi rispetto ai tempi di esecuzione e all’impatto che ogni ritardo può avere sulla cittadinanza - si legge ancora nella nota - Sul tema è determinante il tavolo prefettizio con i sindaci, presso il quale siamo rappresentati dalle Confederazioni, per affrontare le difficoltà che il territorio sta affrontando nella ricerca di soluzioni attente e immediate».

Quanto alla volontà di “spingere sull’acceleratore”, questo «non può significare in alcun modo incrementare la velocità di esecuzione aumentando i rischi e il carico lavorativo delle maestranze oppure rendendo difficoltosa la gestione del cantiere per una presenza cospicua di operatori».

Quindi la considerazione finale di Cgil, Cisl e Uil: «L’esperienza quotidiana ci insegna che è proprio in situazioni di velocità di esecuzione, in presenza di picchi di stanchezza e di elevata interferenza tra gli operatori e le imprese, che si verificano maggiormente gli infortuni nei cantieri».

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