Variante Tremezzina praticamente ferma. E intanto il Gottardo vola, che lezione dagli svizzeri

Ad Ariolo sono in corso i lavori del secondo tubo autostradale. Nonostante i problemi, l’Ustra dice: «I tempi di consegna saranno rispettati»

Marco Palumbo

Per un’infrastruttura - la Variante della Tremezzina - che arranca dopo un inizio promettente e che mai potrà rispettare la data ultima di consegna dei lavori ovvero il 10 aprile 2028 (mille giorni esatti a partire da oggi), ce n’è un’altra - il “secondo tubo” autostradale del Gottardo - che nonostante due recenti intoppi, uno dei quali legato alla presenza di arsenico nei materiali di scavo (in piena sintonia con quanto accade al portale nord di Griante della variante) procede a passo spedito.

E’ delle ultime la notizia che la “Tbm” - la fresa meccanica a piena sezione, peraltro annunciata e successiva depennata dallo scavo delle gallerie di servizio “Comacina” e “Perlana” tra Colonno e Ossuccio - verrà sostituita, su un tratto di circa 500 metri, dalle “volate” tramite esplosivo, senza però alcun impatto sulla data ultima di consegna dei lavori, fissata per il 2030.

«I costi aggiuntivi ammontano a 15-20 milioni di franchi e la durata prevista dei lavori va dai sei agli otto mesi», ha fatto sapere l’Ustra, l’Ufficio federale delle Strade, all’insegna della massima trasparenza che sin dal primo giorno di questo cantiere da 2,14 miliardi di franchi (cantiere iniziato il 29 settembre 2021, due mesi esatti prima del via ai lavori della Variante della Tremezzina) ha caratterizzato l’iter del “secondo tubo” del Gottardo.

«Lo scorso febbraio sono iniziati i lavori di scavo per la realizzazione della seconda canna del tunnel autostradale del San Gottardo - ha fatto sapere l’Ustra -. Mentre la fresa meccanica (la “Tbm”) sul versante nord avanza regolarmente, il 23 giugno è stato necessario arrestare, dopo circa 190 metri percorsi, la fresa in azione sul lato sud. La metodologia di scavo meccanizzata si profila infatti difficilmente efficace per i successivi 500 metri in cui l’ammasso roccioso, parzialmente instabile, presenta evidenti fratture e cavità».

Da qui gli ulteriori 15-20 milioni di franchi necessari a garantire il cambio di modalità riferito allo scavo - dalla Tbm alle “volate” tramite esplosivo - da ultimare, come anticipato, in sei-otto mesi. Ciononostante l’Ustra ha subito rassicurato sul fatto che «nonostante gli oneri supplementari inattesi, non sono previste ripercussioni sulla data pianificata per l’apertura del secondo traforo (2030)».

Ma non è tutto. Perché l’Ustra ci ha tenuto a rimarcare che «per garantire l’adesione alla tabella di marcia saranno adottati diversi provvedimenti, tra cui l’anticipazione degli interventi cruciali per il rispetto delle tempistiche».

«I lavori di scavo con metodo convenzionale si svolgeranno 24 ore su 24, a turnazione continua e con personale operativo su tre turni», si legge ancora nella nota federale. Si tratta di un’altra differenza abissale rispetto al travagliato iter dei lavori della variante. E sempre all’insegna della massima trasparenza che sta caratterizzato i lavori del “secondo tubo” del Gottardo, l’Ustra ha già annunciato con largo anticipo una “Giornata delle porte aperte” a Goschenen (Canton Uri) per il prossimo 30 agosto.

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