«Cani aggressivi e senza guinzaglio». L’allarme dell’addestratrice cinofila

Rovello Porro Silvia Monti e il suo pastore tedesco sono state vittime di un attacco in via Parini. «Ci siamo difesi, per fortuna non siamo feriti. Purtroppo non è la prima volta che ci accade»

Nel rapporto cani-padroni qualcosa non funziona se persino un’addestratrice cinofila si sente in pericolo quando passeggia vicino casa.

Lo racconta Silvia Monti, vittima la scorsa settimana dell’ennesimo incontro ravvicinato con un animale senza guinzaglio. Lei e il suo pastore tedesco di 6 anni si sono difesi, non hanno riportato ferite, ma le cose devono cambiare.

«Stavo facendo la consueta passeggiata mattutina in via Parini, vivo in zona – ricorda – Insieme a me c’era Vasco, uno dei miei quattro cani, quando ci è corso incontro un cane di grossa taglia seguito da un secondo della stessa stazza». Silvia ha ordinato a Vasco di stendersi a terra, lui ha obbedito, ma la situazione è degenerata e il pastore tedesco è stato circondato dai due animali.

Il racconto

«A quel punto non potevamo far altro che difenderci». Alla fine sono sopraggiunti i padroni: i cani erano sfuggiti dal guinzaglio. Monti: «Non è la prima volta che accade». Due anni fa l’avevamo già intervistata per un episodio simile: mentre era a passeggio nel Parco del Lura, aveva incrociato decine di cani senza guinzaglio e i padroni erano distanti decine di metri. Silvia ci aveva indicato i cartelli che obbligano l’uso del guinzaglio e aveva denunciato le violazioni alle autorità competenti.

«Non è cambiato nulla. Conoscenti mi dicono che la gente non rispetta le regole, io il Parco non lo frequento più proprio per evitare problemi». La decisione di percorrere in alternativa le vie attorno casa non si è purtroppo rivelata migliore. «Un mese fa ero uscita con una cucciola di pastore tedesco di 4 mesi ed era stata attaccata da 5 pinscher. Sono piccoli, lo so benissimo, ma la mia era ancora una cucciolotta: ora quando vede un altro cane, alza il pelo e abbaia». Silvia temeva che anche Vasco reagisse così. «Partecipa a gare di utilità e difesa e per tre volte anche al Campionato Italiano. Alla base c’è lavorare in campo con un altro cane, ma se il compagno lo vedi come un avversario, l’addestramento di mesi finisce alle ortiche».

Le considerazioni

Per Silvia il comportamento superficiale di alcuni padroni è dovuto alla mancanza d’informazione. «Quando si acquista o si adotta un animale bisogna approfondirne la genetica, le attitudini. Decido di portare in famiglia un Pitbull? Devo essere consapevole che non potrò mai lasciarlo libero o con altri cani: ha un’aggressività intraspecifica, è una razza selezionata per i combattimenti. Se fino ai 2 anni può anche essere il cucciolotto più buono al mondo, da 2 anni e un 1 giorno potrebbe fare cose spiacevoli».

Eppure nella maggior parte dei casi i padroni considerano il proprio animale buonissimo. «Alcuni si avvicinano chiedendomi se il mio è maschio o è una femmina, sottolineano quanto il loro sia bravo, ma a me non interessa: non si devono avvicinare perché non sappiamo come potrebbero reagire entrambi».

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