
Cronaca / Olgiate e Bassa Comasca
Giovedì 09 Ottobre 2025
Casa bruciata a Olgiate, c’è il rischio di abbatterla
Il caso La conferma da uno dei residenti: «Potrebbe costare meno ricostruirla da zero». Avviate le perizie, la causa è comunque accidentale
Olgiate Comasco
Incerto il destino della palazzina in via Fratelli Rosselli seriamente danneggiata dal furioso incendio scoppiato lunedì 29 settembre.
Fiamme di natura accidentale, sviluppatesi sulla copertura dell’edificio dove erano in corso lavori di rifacimento della impermeabilizzazione. Il fuoco e l’acqua utilizzata per spegnere le fiamme hanno danneggiato l’edificio ecosostenibile, di recente edificazione (ultimato nel 2011).
Costruzione in bio edilizia in classe A, le cosiddette KlimaHaus (CasaClima), con muratura portante perimetrale in legno.
Le preoccupazioni
«Al momento i periti non si sono esposti, anche perché in questa prima fase l’intervento prioritario che dovremo andare a fare sarà il risanamento e la messa in sicurezza, ossia l’installazione di un telo a copertura del tetto distrutto dall’incendio – spiega l’architetto Stefano Ferrari, che risiedeva in uno dei nove appartamenti ora inagibili – Non avendo più il tetto, se dovesse cominciare a piovere l’edificio si bagnerà peggio di quanto non lo sia già. Per mettere il telo, ipotizzo che dovrà essere allestito un ponteggio che circonda l’edificio e agganciato al ponteggio il telo. Anche questo intervento va valutato bene».
Così come sarà oggetto di analisi approfondita la condizione strutturale della palazzina per stabilirne la sorte.
«Sia per gli aspetti dal punto di vista giuridico che tecnico, come condomini stiamo valutando di affidarci a esperti di strutture in legno – aggiunge ancora l’architetto Ferrari - Sto cercando di mettermi in contatto con il progettista originario in modo tale da far esprimere lui su questo tema; sul fatto cioè se si possa salvare la struttura e recuperarla almeno in parte, piuttosto che sia più conveniente ripartire da zero e ricostruirla».
«Al di là della struttura che è stata compromessa all’ultimo piano - continua Ferrari - ad oggi non si sa cosa sia successo all’interno dei muri per effetto dell’incendio e dell’acqua utilizzata per spegnerlo, quindi se tutte le parti di coibentazione siano rimaste integre e abbiano conservato le loro caratteristiche. Andrà fatto un lavoro di analisi approfondito».
Intanto è iniziata la fase delle perizie.
Le verifiche
«Abbiamo fatto un primo accesso con il perito della nostra polizza condominiale, più altri periti delle singole assicurazioni dei condomini, perché alcuni hanno ancora il mutuo e avevano la polizza incendio agganciata al mutuo, e altri hanno stipulato contratti assicurativi propri sganciati dal mutuo che coprono danni al contenuto – dichiara Ferrari - Faremo un secondo accesso, programmato per domani, in cui sarà presente un perito dell’assicurazione dell’impresa incaricata dei lavori sulla copertura».
«L’incendio è originato da un cantiere. Tutta l’area a partire dalla botola che porta al tetto e l’intera copertura erano formalmente consegnate all’impresa appaltatrice; essendo area di cantiere era vietato l’accesso a chiunque non fosse addetto ai lavori (operai e tecnici). Il danno è dovuto a un evento accidentale su un cantiere, l’assicurazione dell’impresa in qualche modo deve risponderne, farsene carico. Tant’è che è stata chiamata e ha risposto».
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