«Cerco personale, ma trovo “barlafus” e dal bar rubati vini per 3mila euro»

Uggiate Trevano L’amarezza di Luciano Bernasconi, ristoratore attivo da oltre trent’anni. «Il territorio rischia la desertificazione, chi vuole impegnarsi e guadagnare va in Svizzera»

Cerca personale per il proprio bar “Certamente in piazza”, in centro ad Uggiate Trevano e per il ristorante – bar – pizzeria che ha intenzione di realizzare nell’ex quagliodromo ad Albiolo.

Ma trova solo “barlafus” come li definisce lui: è la crisi di Luciano Bernasconi, da trent’anni imprenditore nel settore della somministrazione di alimenti e bevande.

Le ultime in ordine di tempo: pochi giorni fa, furto nel magazzino di Uggiate, 30 colli di prosecco e salumi spazzati via, un danno da tremila euro.

Ladri passati dal cortile

I ladri forse sono entrati nel cortile con idoneo mezzo, una vicina ha sentito rumori, s’è inquietata, ma poi ha pensato che fosse lo stesso Bernasconi intento a riordinare nella serata di chiusura dell’esercizio e, in ogni caso, che cosa avrebbe potuto fare? A breve distanza, Bernasconi trova a ridosso della proprietà di Albiolo una discarica abusiva di rifiuti assortiti e pneumatici. All’interno, segni di bivacchi, vetri della porta – finestra in frantumi, residui di focolai, elementi divelti. « La responsabilità è mia? – chiede – se qualcuno qui dentro si fa male, devo risponderne io? Pare di sì. Mi hanno pure sollecitato a rimuovere il pattume gettato abusivamente». I boschi circostanti sono di spaccio: se ci fosse una struttura come si deve, con andirivieni di avventori, forse la cattiva fama cesserebbe...

Bernasconi non rinuncia ai progetti, ma è avvilito e profondamente.

« Questo territorio di collina e di frontiera è abbandonato e rischia la desertificazione – commenta – sta diventando un dormitorio, tanti indolenti, tanti a lavorare in Svizzera e questa fascia di confine è allo sbaraglio, preda degli spacciatori. Andiamo a Roma, chiediamo la zona franca, la defiscalizzazione degli oneri sociali, per poter competere, per una società viva».

Uno sfogo, supportato da fatti concreti: tre anni fa, mentre il bar “Certamente” era in pieno sviluppo ed è un successo che continua, Luciano Bernasconi mise gli occhi sull’ex quagliodromo: acquistò il terreno, disboscò da alberi morti, presentò il progetto, pagò 23mila euro di oneri di urbanizzazione e l’operazione si bloccò per il Covid.

Ma prima di partire con il cantiere, cominciò a cercare personale, vista la penuria di figure generiche e specializzate: pensò di portarsi avanti e intanto cerca anche per il bar di Uggiate. Da venti giorni, sulla piazza di Uggiate troneggia il cartellone: “Cercasi personale. Stipendio assicurato. No barlafuss».

Chi ha rinunciato

In due si sono presentati e ritirati. Stipendio a partire da 1.200 euro, tredicesima e quattordicesima, otto ore di lavoro al giorno e straordinari retribuiti, ma no ad impegno fisso, no al lavoro di sabato e di domenica, no all’assunzione regolare per non perdere il reddito di cittadinanza e la calamita resta la Svizzera.

«Non è un problema solamente mio: chiedete agli artigiani, per esempio. Stiamo perdendo professionalità e capitale umano e nessuno fa niente – Bernasconi è sempre più amaro – Da anni, nessuno fa niente per noi».

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