Cernobbio, bimbi maltrattati all’asilo
Più che dimezzata la pena alla maestra

Dai 4 anni con carcere del giudice di Como, a 1 anno e 8 mesi senza cella di Milano. Restano intatte accusa e risarcimenti, ma l’entità della condanna è stata considerata abnorme

Avrebbe dovuto finire in carcere, secondo il giudice di Como. Merita la sospensione condizionale della pena, e dunque resterà lontana dal carcere, sentenziano i giudici di Milano. La corte d’Appello dimezza (anzi, va anche oltre) la pena inflitta a Maria Grazia Viganò, 60 anni, la maestra dell’asilo nido comunale di Cernobbio arrestata nella primavera del 2019 per maltrattamenti ai danni dei bimbi che avrebbe dovuto invece curare, educare e accogliere con giochi e affetto.

I giudici di secondo grado, pur confermando l’accusa ricostruita dalla Procura di Como grazie all’indagine dei carabinieri di Cernobbio, hanno accolto il ricorso dell’avvocato difensore Livia Zanetti, la quale aveva sottolineato la sproporzione tra le contestazioni e la condanna a quattro anni da scontare in carcere inflitti in udienza preliminare (e dunque pure con uno sconto di un terzo per via della scelta del rito abbreviato) dal giudice di Como Massimo Mercaldo. Pena finale in appello: 1 anno e 8 mesi con i benefici della condizionale.

I giudici hanno riconosciuto alla maestra le attenuanti generiche, negate invece a Como. Maria Grazia Viganò, per tutta a sua carriera, è infatti sempre stata un’insegnante irreprensibile, senza mai un richiamo, amata dai bambini e dai genitori. Non solo, dopo l’arresto, nel corso dell’interrogatorio, aveva subito ammesso i maltrattamenti (peraltro ripresi dalle telecamere piazzate dai carabinieri) spiegando che stava attraversando un periodo difficile e che era particolarmente stressata.

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