Crolla albero, voragine in strada

Bizzarone Dissesto sulla via Santa Margherita: cede la massicciata - Un’ordinanza vieta l'accesso alle auto. Ma i residenti sono esclusi

Bizzarone

Dissesto in via Santa Margherita, colpita come tutto il territorio di confine nord ovest da oltre 130 litri d’acqua il metro quadrato da giovedì fino a ieri pomeriggio. Si tratta di un cedimento strutturale del sedime stradale, come precisa l’ordinanza della Polizia Locale Terre di Frontiera e secondo i primi rilievi, la mini voragine a bordo strada sarebbe stata provocata da un albero schiantato verso il dirupo sottostante e il fusto s’è portato via anche le radici, l’asfalto e il terreno.

L’ufficio tecnico comunale ha chiamato una ditta specializzata per le verifiche e gli interventi del caso sul punto già delimitato da un guard rail e sarebbero esclusi ulteriori cedimenti, circoscritta la causa.

Il provvedimento

L’ordinanza vieta l’accesso in auto al tratto che parte dall’intersezione con via Svizzera fino al termine della carreggiata, cioè al confine con Stabio, Canton Ticino.

Dal divieto di transito, sono esclusi i residenti, quattro o cinque famiglie. A piedi, si può passare: Via Santa Margherita, inserita in una fitta rete di sentieri, è una delle mete di tanti escursionisti in un paesaggio boschivo di notevole bellezza, ricco di storia, di storie e di aneddoti.

Porta all’omonimo valico pedonale che, in teoria, è sbarrato dal “cancello Mussolini”, così chiamato perchè era il cancello doganale tra Bizzarone e Stabio lungo l’ex ferrovia della Valmorea, un tracciato che è ancora possibile percorrere da camminatori. La “via del ferro” tra la valle del Lanza e la valle dell’Olona fu realizzata nel 1924, per collegare Mendrisio a Castellanza. Ma nel 1928, il Duce dispose di chiuderla e il cancello diventò sbarramento di confine.

Meta di escursioni

Poi, i Comuni, i volontari, il Club San Gottardo, a scopi turistici nel 1994 riportarono il treno a vapore tra Mendrisio e Malnate e il cancello veniva riaperto ogni volta che il convoglio passava e passò per vent’anni, nei week end o su richiesta di scolaresche e di appassionati. Poi, nuovo stop al treno, altro capitolo di svariati progetti sul tavolo, ma come per tutti gli ex valichi doganali, dai lati del cancello e da ciò che rimane della rete di confine, la “ramina”, si può passare, come passarono profughi, spalloni e viandanti.

Ogni tanto, qualcuno sollecita a valorizzare l’area di confine di Santa Margherita a scopi turistici e c’è ancora il posto doganale, una casetta su questo lato del confine. Come ci sono tante memorie, tante emozioni.

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