Gli episodi di bullismo a Olgiate sono in crescita: «Giovanissimi sempre più a rischio»

Il fenomeno Ragazzini delle scuole medie coinvolti in pestaggi e in gare pericolose. L’impegno per combattere la devianza. La vicesindaco: «Si sospetta l’uso di droghe»

Adolescenti in bici che sfidano la sorte con assurde prove di “coraggio”. Episodi di violenza e intimidazione con protagonisti giovanissimi. Uso di sostanze stupefacenti. Scatta l’allarme.

Biblioteca della legalità e Istituto comprensivo in campo per contrastare e prevenire queste espressioni di disagio giovanile, proponendo modelli positivi. Oggi, in videoconferenza per le classi terze delle medie, incontro con il giudice Roberto Di Bella, promotore del progetto “Liberi di scegliere”, diventato un protocollo governativo, e con il magistrato Marisa Manzini, della Procura generale di Catanzaro.

«È una iniziativa che s’inserisce nel progetto Bill - precisa Paola Vercellini, vicesindaco e assessore alla cultura - Questo tipo di intervento sulla legalità cade a fagiolo vista una serie di episodi che hanno come protagonisti studenti di terza media, che però si accompagnano anche a ragazzi più grandi».

Per noia o spavalderia

Giovanissimi, in sella alle loro bici, fanno a gara a sfidare il destino per noia o spavalderia. «Pare facciano gare in bicicletta – spiega Vercellini – Ho visto più volte ragazzi girare in bicicletta come missili senza guardare dove vanno. Sfrecciano contromano, o sbucano su una strada da un’uscita laterale senza controllare se sopraggiungano veicoli».

Non solo, prosegue la vicesindaco: «C’è il sospetto che qualcuno possa fare anche uso di sostanze stupefacenti; una docente mi ha riferito di avere notato che alcuni ragazzi arrivano a scuola addormentati».

Osservata speciale anche da parte dei carabinieri la vecchia stazione, dove sono stati notati movimenti sospetti. Luogo di recente teatro di una aggressione ai danni di un ragazzo di 15 anni che sarebbe stato condotto lì da una decina di adolescenti, picchiato da una ragazza e poi fatto oggetto di intimidazioni a scopo di estorsione per un presunto debito di 400 euro per droga, negato dalla vittima.

«Episodio grave perché si va al di là di comportamenti un po’ borderline di ragazzini – osserva Vercellini – Penso che la testimonianza di un giudice, che con i ragazzi ha lavorato per allontanarli dalla malavita e accompagnarli a fare una scelta di tipo diverso, potrebbe essere utile e istruttivo».

«Educare al rispetto»

«La finalità dell’intervento di oggi - prosegue - è imparare a pensare con la propria testa, a rispettare gli altri, le cose degli altri e di tutti. Affrontare le difficoltà che la vita mette davanti nel modo giusto, prendendosi le proprie responsabilità, non cercando facili scappatoie. Le scelte sbagliate ci ritornano indietro e a volte non le paghiamo solo noi, ma la collettività».

Preoccupazione condivisa anche dal preside dell’Istituto comprensivo Annamaria Bertoni: «Dedico molte energie a osservare i ragazzi dalla finestra quando escono da scuola perché è come se ci fosse sempre una qualche tensione che facilmente sfocia nel mettersi le mani addosso. Penso che molto derivi da una mancanza di alternative, di interessi che stimolino comportamenti più civili e rispettosi degli altri, a una noia di fondo e una tendenza a non dare il giusto peso alle cose o a darne troppo a parole, sguardi, comportamenti».

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