«Ha ucciso il pensionato di Rovello». Confermato l’ergastolo a Cazzaniga

Il processo Si conclude la vicenda giudiziaria: era la nona vittima del “protocollo” del medico. L’episodio nell’agosto del 2014. Il dottore era già stato condannato per altre otto morti in corsia

La Corte di Cassazione ha reso in queste ore definitiva anche l’ultima condanna all’ergastolo del dottor Leonardo Cazzaniga per la tragica morte di Domenico Brasca, 81 anni, pensionato rovellese, che i giudici della Corte d’Assise d’Appello di Milano avevano già riconosciuto essere stato, nell’agosto del 2014, la nona vittima del “protocollo” di cure palliative ideato dall’ex vice primario del pronto soccorso dell’ospedale di Saronno, dopo la precedente sentenza di condanna della Corte d’Assise di Busto Arsizio.

Le contestazioni

Secondo i familiari di Brasca, il medico che era in precedenza in servizio al pronto soccorso del nosocomio saronnese avrebbe aiutato l’anziano a cercare in qualche modi di riprendersi, ma ad essergli purtroppo fatale era stato invece il cambio turno, che aveva in quel momento visto subentrare il dottor Cazzaniga, con tutto quel che ne era poi derivato. Molto diversa era la tesi della difesa, secondo cui le condizioni del pensionato sarebbero già state critiche quando era stato preso in carico da parte del dottor Cazzaniga, tanto che l’anziano avrebbe poi avuto un infarto, non vi sarebbe quindi stata alcuna volontà da parte del medico di causarne la morte, in quanto i farmaci somministrati non sarebbero stati in sé letali.

Per otto omicidi in corsia, il medico di 66 anni, attualmente recluso nel carcere di Alessandria, era già stato in precedenza condannato all’ergastolo in via definitiva. Venerdì sera i giudici della quinta Corte di Cassazione hanno quindi reso definitiva anche l’ultima condanna all’ergastolo. La Suprema Corte ha infatti deciso di rigettare il ricorso presentato dagli avvocati Ennio Buffoli e Andrea Pezzangora, i quali contestavano le responsabilità di Cazzaniga riguardo al nono decesso che gli era appunto stato addebitato.

Per quello di Domenico Brasca, morto a 81 anni, morto nella propria abitazione in paese, dopo essere stato al pronto soccorso dell’ospedale di Saronno, Cazzaniga era stato assolto in primo grado a Busto Arsizio, ma poi condannato in Appello. La Cassazione aveva in seguito accolto il ricorso della difesa e rinviato il processo a Milano. La sentenza di appello bis, successivamente impugnata, ne aveva nuovamente dichiarato la responsabilità penale, confermando l’ergastolo. Ora l’ultima decisione, quella della Cassazione, che mette la parola fine alla triste vicenda.

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