Ha ucciso Valentina con 58 coltellate: 22 anni

Cadorago La sentenza della Corte di Appello: confermata la condanna per Marco Campanaro

Condanna confermata anche in secondo grado, di fronte ai giudici dell’Appello di Milano. Si è tenuta nella giornata di mercoledì l’udienza per il caso del femminicidio di Valentina Di Mauro (33 anni), che aveva portato alla condanna del compagno, Marco Campanaro, alla pena di 22 anni di reclusione. Fatti che risalgono alla mattina del 25 luglio 2022, quando il ragazzo aggredì in piena notte la vittima armato di un coltello che aveva poi fatto ritrovare agli inquirenti, attendendo il loro arrivo in casa dopo che i vicini - udendo le urla - avevano allertato i carabinieri.

La decisione

La Corte d’Assise di Como aveva condannato l’imputato a 22 anni di reclusione, più di quanti erano stati invocati dalla procura al termine della propria requisitoria (15 anni). Ma i giudici di Milano hanno ora confermato quanto deciso dai colleghi comaschi, non accogliendo quelle che erano state le istanze della difesa (con l’avvocato Paolo Battaglia) che al contrario aveva chiesto una attenuazione della pena per la prevalenza delle attenuanti sulle aggravanti. Erano due i motivi di Appello: uno riguardava proprio la questione delle attenuanti, l’altro la quantificazione della pena che non era partita dal minimo edittale.

I giudici di Como, nell’infliggere i 22 anni di reclusione per l’omicidio di Valentina Di Mauro, avevano specificato come la pena non potesse «assestarsi sul minimo» previsto per questo reato vista «l’estrema gravità» dell’accaduto in danno di una ragazza che aveva fatto in tempo a «rendersi conto di ciò che l’attendeva», morta per di più «dopo gratuite sofferenze». Tuttavia, avevano proseguito i giudici della Corte d’Assise di Como, «l’azione omicidiaria» era stata vista come «espressione tipica della malattia» di cui soffriva l’imputato, problemi psichiatrici (che lo portavano ad esplosioni di gelosia immotivata) che avevano portato il perito a dichiararne la seminfermità mentale. Un vizio che era stato ritenuto incompatibile con l’aggravante della crudeltà che era stata invocata dalle parti civili in seguito alle ben 58 coltellate inferte, di cui almeno 8 mortali, ma che era poi stata esclusa anche dal pm.

Le posizioni espresse dalla difesa, tuttavia, non sono state accolte dai giudici di Milano che al contrario hanno confermato i 22 anni di carcere per Campanaro. Le motivazioni della sentenza saranno rese note solo tra due mesi. In quella occasione la difesa valuterà un eventuale ricorso anche di fronte ai giudici romani della Cassazione. L’avvocato Paolo Battaglia, contattato ieri mattina, per il momento non ha voluto rilasciare dichiarazioni.

L’avvocato non commenta

Il fatto di sangue era avvenuto a Cadorago, in via Leopardi, in piena notte in un caldo mese di luglio del 2022. Valentina stava dormendo quando il suo compagno, alzandosi, senza alcun motivo aveva impugnato un coltello aggredendola prima sul letto, poi in cucina mente tentava di scappare, infine del bagno dove era stata ritrovata dai carabinieri. Era stato lo stesso Campanaro a consegnare l’arma usata, che aveva appoggiato sulla lavatrice

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