Liceo Fermi, primi cento alla maturità. È polemica sui cumuli di bottiglie

Cantù Affissi i tabelloni di alcune classi: sei studenti a pieni voti, di cui uno con la lode. La preside: «Pessimo modo di festeggiare. Non mi consola che siano fuori, rimane deplorevole»

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Non sono ancora conclusi i colloqui della maturità 2025, ma sulle vetrate sono comparsi i primi tabelloni. Al liceo Enrico Fermi si contano già sei studenti diplomati con cento, uno ha ottenuto anche la lode. E poi non mancano le votazioni superiori al 90. Tempo di festeggiamenti, insomma. E forse a qualcuno è scappata un po’ la mano.

Tanto che alla dirigente Erminia Colombo – e a diversi docenti – non è piaciuto lo spettacolo delle decine di bottiglie allineate all’ingresso del piazzale della scuola. Quantomeno, va detto, sotto al cestino dei rifiuti. Dopo gli anni decisamente spartani della pandemia, quando i ragazzi neppure potevano contare sulla presenza di parenti e amici, figurarsi abbracci e strette di mano, oggi si celebra decisamente con più enfasi.

Doccia come al Gp di Formula 1

All’uscita dal colloquio finale, quando le fatiche del percorso scolastico sono ormai archiviate e si supera una delle prime prove della vita adulta, sempre più spesso gli studenti trovano ad accoglierli compagni e amici armati di bottiglie di spumante per celebrare.

A onor del vero, spesso non ne viene bevuto più d’un piccolo sorso, dato che le bollicine servono per una doccia del neodiplomato, come alla fine di un gran premio di Formula Uno o di una tappa del Giro d’Italia. Davanti agli istituti tante le famiglie con genitori commossi, e grandi mazzi di fiori colorati. Foto in posa e occhi lucidi.

Viste le temperature, qualcuno chiede di poterli custodire all’interno, per evitare che all’uscita della candidata – di solito le destinatarie sono ragazze – i fiori siano stramazzati per il caldo. Bouquet, fasci di rose, di ortensie, peonie. Tanto che tra il personale scolastico e docente c’è chi, sorridendo, osserva che simili composizioni non sfigurerebbero davvero a un matrimonio. Ma se i fiori non fan del male a nessuno, anzi, altro discorso vale per le bottiglie vuote, i tappi saltati e i petardi.

I nomi dei più bravi

La dirigente Erminia Colombo, alla sua ultima maturità a Olgiate Comasco, prima della meritata pensione, non è per niente felice dell’immagine all’ingresso del piazzale del Fermi e di questo modo di festeggiare: «Pessimo, naturalmente. Già mi sembrano esagerati fiori e applausi. Figuriamoci sporcare gli ambienti e celebrare con l’alcol. Non mi consola che siano fuori dagli spazi del Fermi; la cosa resta deplorevole».

A migliorarle l’umore, s’immagina, potranno essere i risultati dei tabelloni. Solo parziali, visto che gli orali al liceo di via Papa Giovanni XXIII si concluderanno sabato, quindi mancano ancora diverse classi all’appello.

Per ora si contano sei studenti diplomati con un rotondo cento, in due sezioni in particolare. Nella 5D i maturi con il massimo dei voti sono Alessandro Castelli, che ha ottenuto anche la lode, Giulia Ghidelli e Simone Grisoni. Classe con diversi voti superiori al 90, menzione per Agata Ruggeri che arriva a un soffio, 98. Nella 5 E Laura Aiello, Davide Dubini e Lisa Ostini.

L’anno passato si erano contati nove diplomati con il massimo, distribuiti un po’ in tutti i corsi di studi: allo scientifico, al linguistico, al classico.

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