Museo delle api a Bregnano, è già polemica: «Troppo piccolo e decentrato»

Oltre duemila oggetti L’ex assessore Cardone: «E ci saranno anche pochi parcheggi». Il sindaco Daddi: «Non è vero, sarà una nuova porta di accesso al Parco»

Polemiche al museo: il Museo delle Api non è ancora stato realizzato ed è già al centro delle polemiche. Nel 1950 a Bregnano, Angelo Cappelletti aprì il Museo delle api, dove raccolse nel corso del tempo oltre duemila oggetti dedicati alle api e all’apicoltura, nel 2010 i diversi reperti sono stati donati all’abbazia benedettina di Finalpia e il museo è stato trasferito a Vezzi Porzio (in provincia di Savona).

Le critiche

«Un museo è un istituzione al servizio della comunità, che compie ricerche, e espone il patrimonio culturale – spiega l’ex assessore Davide Cardone, che assieme a altri consiglieri è uscito dalla maggioranza ed è candidato sindaco del gruppo Bregnano al centro - quanto sbandierato dall’amministrazione non rispetta i parametri per definirsi “un museo”;è una struttura in un’area decisamente decentrato, vi sarà poi un numero esiguo di posteggi. L’edificio destinato al vero e proprio Museo delle Api conserverà le dimensioni attuali, circa 25 metri quadri ed ospiterà all’interno solo degli arredi a muro che riproducono il ciclo di vita delle api, stesso discorso per il recupero della tettoia e del palco che manterranno le ridotte dimensioni attuali».

Secondo Cardone «il Parco del Lura avrebbe dovuto inizialmente realizzare l’opera totalmente a proprio carico sul nostro territorio, ottenendo anche il nostro assenso malgrado i dubbi sul reale utilizzo da parte della cittadinanza. Sono poi pervenute ulteriori richieste di incremento economico, questa volta totalmente a carico del Comune, abbiamo quindi preso le distanze dal progetto criticando, anche nel corso del consiglio comunale di approvazione del bilancio di previsione, si tratta insomma di risorse pubbliche che potevano essere investite diversamente».

«Il nuovo Museo delle Api e opere connesse è un progetto pianificato da anni,– ribatte il sindaco Elena Daddi - è stato approvato sempre all’unanimità da giunta e consiglio in tutti i suoi aspetti, -i costi del progetto prevedono circa 100mila euro introitati da un ente privato e finalizzati alle opere accessorie (parcheggi lungo la via Prava), più altri 100mila arrivati dall’ente Parco Lura e  finalizzati a opere di riqualificazione ambientale all’interno del Parco, vincolati e cioè non spendibili altrimenti. La parte di costi sostenuta dal bilancio comunale è di 135mila euro, finalizzati all’acquisizione delle aree e alla progettazione: si tratta di risorse proprie, già previste nel bilancio di previsione approvato all’unanimità in consiglio comunale».

I costi

Il primo cittadino aggiunge che è prevista «una nuova porta di accesso al Parco, verso la zona sud in direzione dei Prati del ceppom dove vi sarà la terza vasca in territorio di Bregnano, già finanziata con le compensazioni regionali di Pedemontana. Con i parcheggi in via Prava, l’opera sarà inserita in modo funzionale a livello viabilistico e naturalistico, a dispetto di chi la definsce “decentrata”, ignorando le moderne tipologie di Museo interattivo e liberamente fruibile».

L’amministratore sottolinea infine che è prevista «l’acquisizione di un’area privata dismessa e da riqualificare sul piano naturalistico, con un’area attrezzata a Museo didattico, gratuito e interattivo».

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