
Cronaca / Olgiate e Bassa Comasca
Sabato 09 Agosto 2025
«Noemi, l’investitore non torni libero»
Lurago Marinone L’avvocato della famiglia: «Secondo la perizia cinematica andava a oltre 95 all’ora. Tante aggravanti, vogliamo una pena severa
Lurago Marinone - Vertemate con Minoprio
«La nostra preoccupazione è che, in attesa del processo, Crudo possa essere rimesso a piede libero, vogliamo insomma evitare ogni rischio che possa magari nel frattempo mettersi nuovamente al volante di un’auto, specialmente dopo tutto quel che è accaduto».
L’avvocato Edoardo Mastice (volto noto nella Bassa comasca, anche per il proprio ruolo di assessore a Bregnano), spiega a “Provincia” le ragioni della famiglia di Noemi Fiordilino, studentessa universitaria di 20 anni, residente a Vertemate con Minoprio, rimasta uccisa in un tragico incidente stradale avvenuto nella notte tra venerdì 28 e sabato 29 marzo, in via San Giuseppe, investita dall’auto che era condotta da Vincenzo Crudo, 32 anni, che è stato accusato di omicidio stradale, omissione di soccorso e simulazione di reato (perché in un primo momento aveva anche denunciato il furto dell’auto, si sospetta per cercare di sviare le indagini).
L’incidente a fine marzo
La famiglia ha in queste ore espresso, sui social e direttamente al nostro giornale, tutta la propria esasperazione perché il giovane è stato scarcerato e posto agli arresti domiciliari.
«Nella memoria che abbiamo di recente presentato al pubblico ministero, dottoressa Giulia Ometto, riteniamo vi siano diversi elementi che debbano far riflettere – sottolinea il legale – dalla perizia cinematica da noi presentata risulta infatti che l’auto viaggiava tra i 95 e i 99 l’ora, circa il doppio della velocità consentita su una strada in cui il limite previsto è di cinquanta l’ora; dalla perizia balistica è poi emersa anche la violenza dell’impatto: in quel momento Noemi, era in piedi, ben visibile e illuminata dai lampioni, tanto che prima dell’investimento si erano fermati almeno due veicoli, non ha quindi alcuna responsabilità dell’accaduto; nell’impatto con l’auto ha fatto poi un volo di cinquanta metri».
«Chiederemo naturalmente che si tenga conto anche del fatto che al momento dell’incidente il guidatore era infortunato e che è anche scappato dal luogo del sinistro - continua l’avvocato Mastice - Richiederemo anche un approfondimento riguardo alla perizia tossicologica, relativa alla concentrazione di alcol nel sangue che, da quel che ci risulta , secondo cioè la nostra perizia di parte, al momento del sinistro, era ben superiore dell’1.50». Ben tre volte oltre al limite consentito per legge.
Le conclusioni
Il legale della famiglia ribadisce insomma che l’obbiettivo è quello di poter avere giustizia per una giovane vita spezzata, un dramma che ha scioccato e lasciato senza parole un po’ tutta la Bassa comasca. «La nostra posizione – conclude l’avvocato Mastice - è che, tenuto conto di tutte le circostanze aggravanti, anche in caso di rito abbreviato, la pena possa essere vicina a quella massima prevista dalle leggi vigenti».
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