
Cronaca / Olgiate e Bassa Comasca
Lunedì 30 Giugno 2025
Pluriomicida libero durante il giorno. Dopo soli dieci anni di carcere
Criminalità Condannato a un ergastolo e a 20 anni per due delitti, ammesso al lavoro esterno. Legato alla ’ndrangheta, fu già autorizzato. Ma la Polizia convinse i giudici a ritirare il permesso
Como
Il pluriomicida torna nuovamente in semilibertà a neppure undici anni dal suo arresto. Dopo l’apparizione in pubblico per alcuni mesi a cavallo tra la fine del 2023 e i primi mesi del 2024, revocata dal giudice di Sorveglianza sulla base di una relazione negativa da parte dei poliziotti della Squadra Mobile di Como, un anno più tardi l’uomo condannato per ben due omicidi diversi può nuovamente uscire di cella dal mattino fino alla sera per lavorare in un’azienda di Origgio.
Lui è Francesco “Franco” Virgato, condannato a un ergastolo e a una pena di 20 anni per due omicidi, uno dei quali con l’aggravante mafiosa.
Il più grave è quello di Ernesto Albanese, 33 anni, ammazzato con un’impressionante serie di coltellate nel giugno di 11 anni fa. Il suo corpo era stato trovato solo l’ottobre successivo, grazie all’indagine della Polizia lariana, e i suoi killer, tra i quali Franco Virgato, arrestati. Si scoprì che quell’omicidio fu ordinato e voluto dal boss della ‘ndrangheta Luciano Nocera, poi diventato collaboratore di giustizia, e che Virgato era uno degli uomini di fiducia dello stesso Nocera nonché tra i principali responsabili dell’omicidio.
Albanese morì dissanguato dopo una lunghissima agonia. Fu ucciso per aver insultato su facebook i «mafiosi» (come li ha chiamati lui) della zona. Fu Virgato, con un complice, ad aggredire e caricare nel baule di un’auto la vittima, e a portarla in un bosco di Guanzate. E fu Virgato ad andare a prendere il boss per portarlo sul luogo del delitto. Quindi insieme a dei complici seppellì il povero Albanese nel giardino di casa di uno degli assassini. Per quel delitto Virgato è stato condannato al carcere a vita.
Successivamente i detective della Squadra Mobile hanno scoperto che il killer, 54 anni originario di Mariano Comense, aveva già ucciso e fatto sparire il corpo di un’altra sua vittima. Anni prima, nel marzo 2009, accoltellò a morte Salvatore Deiana, in un bar di Vertemate con Minoprio. Il corpo fu sepolto in un bosco a Oltrona San Mamette e ritrovato nel 2015. Nuova condanna per omicidio volontario: 20 anni di carcere con rito abbreviato (e dunque sconto di un terzo della pena). A ciò si aggiunga che nel dicembre 2022 è diventata definitiva una terza condanna: 8 anni e 4 mesi per una brutta vicenda di estorsione.
Più recentemente Virgato è stato segnalato dagli agenti della polizia penitenziaria di Bollate, dov’è detenuto, per minacce. Il detenuto avrebbe preso di mira due agenti e gli avrebbe detto: “Voi non sapete con chi avete a che fare”.
Nonostante tutto questo e nonostante la relazione pesantemente negativa che la Squadra Mobile di Como ha fatto non più di un anno fa sulla pericolosità dell’ergastolano, e che ha portato alla cancellazione del primo provvedimento di semilibertà, da qualche giorno Virgato può nuovamente uscire di carcere la mattina per far ritorno la sera, per poter lavorare in una società di Origgio.
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