Rodero e Albiolo sono rimasti a secco. E non si trova la perdita nell’acquedotto

L’emergenza Un primo guasto è stato individuato ieri e sono subito iniziate le riparazioni. Ma il problema per ora rimane. Il Comune ha aperto la palestra ai cittadini per fare le docce

Non c’è acqua. A Rodero, il segno più marcato dell’emergenza: la palestra aperta per doccia. I cittadini potranno lavarsi nell’impianto comunale aperto dalle dieci del mattino alle otto di sera, mentre le autobotti immettono di tanto in tanto acqua in rete e la Protezione civile distribuisce bottiglie di minerale. Da domenica fino a ieri, non è stata trovata la perdita che ha causato l’emergenza, mentre ad Albiolo, a cinque chilometri di distanza, la crisi ha trovato soluzione. Una coincidenza che ha mobilitato due paesi, tra disagi ed insofferenze crescenti.

La situazione

Alla ricerca della perdita, Rodero è stato battuto palmo a palmo, setacciate tutte le condotte, ispezionati tutti i tombini, verificati i terminali uno per uno. I tecnici di Como Acqua, intervenuti all’istante e in forze, non hanno trascurato alcuna ipotesi e sono stati affiancati anche da una ditta specializzata nella ricerca di guai idrici. Accompagnati dal sindaco, Giacomo Morelli, dai dipendenti comunali, dalla Protezione Civile, hanno ascoltato anche le indicazioni dei cittadini su sciacquii strani o fatti anomali, come quello di una roggia insolitamente piena, ma il rebus persiste.

«È una perdita occulta – spiega Morelli – da nessuna parte, in strada, c’è acqua che consentirebbe di risalire al dissesto. In verità, è stata individuata una perdita vicino al casello ferroviario, riparata immediatamente, sembrava che la rete buttasse più acqua e invece succede che la pressione resta esile nelle zone basse del paese e nelle zone alte non scende niente dai rubinetti di almeno cento persone».

Dov’è l’origine dell’incidente, a dir poco? «I tecnici di Como Acqua sono ben organizzati e molto preparati:per questo, sembra impossibile che sia loro sfuggito qualcosa- nota il sindaco- È qualcosa al di là dell’immaginabile e quando la troveremo, saremo stupiti».

Intere vie chiuse del tutto, in modo da andare per esclusione: questo è e questo non è e potrebbe essere anche una maxi perdita in uno stabile o in un’area privata, abbandonata o trascurata: se la perdita nascosta butta direttamente in fogna, è impossibile captarla. «Stiamo perdendo più acqua di quanta ne servirebbe per un intero paese», sottolinea Morelli.

Le preoccupazioni

Ad Albiolo, la perdita è stata rintracciata ieri mattina, dopo un giorno pressoché a secco: era massiccia, « un fiume d’acqua in un tombino in via San Francesco », afferma il sindaco Rodolfo Civelli, sul posto a seguire i lavori di Como Acqua, anche in questo caso intervenuta subito e in forze.

«Il punto di rottura è stato individuato nel prato dietro al Municipio, in prossimità del viale pedonale – prosegue Civelli – È emersa una tubazione tranciata a metà. Sono intervenuti subito gli operai con l’escavatore, per ripararla». Tubazioni troppo vecchie e logore per reggere le acque impetuose che premono in occasione degli stratempi ricorrenti? «Lo sappiamo che la rete idrica ha problemi – conclude il sindaco – Ora è di Como Acqua che ha tecniche e capacità di investimenti».

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