Rogo, chiamati in causa gli inquilini. Ma il giudice ha rigettato la richiesta

Olgiate. Natale fuori casa per le nove famiglie sfollate a seguito dell’incendio della palazzina. La prossima udienza di accertamento tecnico delle responsabilità è fissata per il 7 gennaio

Olgiate Comasco

Natale fuori casa per le nove famiglie sfollate a seguito del devastante incendio del 29 settembre scorso in via Fratelli Rosselli. E si allungano i tempi per rientrarci. Le fiamme si erano sviluppate sulla copertura dell’edificio, dove erano in corso lavori di rifacimento dell’impermeabilizzazione del tetto.

Il 10 dicembre si è tenuta la prima udienza di accertamento tecnico preventivo, richiesto dall’assicurazione del condominio per individuare le responsabilità del rogo. Procedimento in cui la compagnia assicurativa ha citato in causa l’impresa esecutrice dell’intervento di impermeabilizzazione e il direttore lavori.

Entro i termini previsti dalla prima udienza l’impresa esecutrice e il direttore lavori avevano presentato le loro memorie, chiamando in causa anche i nove proprietari della palazzina dove si è divampato l’incendio. Tra le principali contestazioni, evidenziate nella citazione in causa, il fatto che: «Il preventivo di spesa firmato dall’amministratore di condominio riportava in fondo una clausola in cui si sosteneva che i materiali fossero in custodia al condominio. Va da sé però che, nel momento in cui sono nell’area di cantiere, non possono più essere in custodia al condominio – spiega l’architetto Stefano Ferrari, che con la famiglia risiedeva in uno dei nove appartamenti della palazzina – Ci è stata anche contestata l’installazione di una copertura provvisoria, come mero intervento di messa in sicurezza, affermando che abbiamo alterato lo stato dei luoghi».

Il giudice, facendo riferimento all’urgenza di addivenire a una soluzione della questione, anziché decidere di protrarre ulteriormente i tempi con chiamate di terzi i quali a loro volta potrebbero essere portatori di ulteriori memorie o istanze, non ha accettato la chiamata in causa dei condomini. Rispetto al quesito formulato e alla citazione in causa del condominio e dei condomini depositata dagli avvocati di impresa e direttore lavori, ha ritenuto che questi soggetti non venissero coinvolti. Il giudice, nella seduta del 10 dicembre, si è quindi espresso chiamando in causa le compagnie assicurative, ma non il condominio e i condomini, e ha poi aggiornato l’udienza al 7 gennaio. Un bel respiro di sollievo per i nove proprietari, che non dovranno a loro volta presentare memorie difensive.

«Da parte nostra ci eravamo già mossi incaricando un perito di parte, che sta operando per fornire una quantificazione dei costi delle opere di ricostruzione – aggiunge Ferrari – La compagnia di assicurazione del condominio si è detta disposta a pagare. Una volta che avremo un preciso computo metrico estimativo cercheremo una mediazione con la compagnia assicurativa, per capire fino a dove potrà arrivare la copertura dei costi».

La vicenda si prospetta lunga e complessa, visti anche i vari soggetti e diritti in causa, ma i condomini nonostante problemi e difficoltà fanno fronte comune decisi (pressoché la quasi totalità) a tornare nei loro appartamenti che più di qualcuno ha definito la “casa dei sogni” desiderata, cercata e scelta con cura.

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