Cronaca / Olgiate e Bassa Comasca
Mercoledì 19 Novembre 2025
Scorie radioattive: «Nessuna emissione»
Rovello Porro I rifiuti potenzialmente pericolosi smaltiti entro la fine del 2026
Rovello Porro
L’ultima verifica in loco era dello scorso mese di giugno. «Nessuna emissione radioattiva», ha confermato Arpa Lombardia, che ha relazionato in merito alla situazione nell’incontro ospitato in Prefettura e imperniato proprio sulle scorie contaminate da Cesio 137 depositate alla fonderia Premoli Luigi e Figli Spa e sull’avvio dell’iter per la bonifica.
Arpa ha anche raccontato come si svolgevano i controlli e quello che accadrà adesso.
Partiamo dalle verifiche che, nella ditta di Rovello Porro, sono proseguiti con il monitoraggio di Arpa dal 2013 in avanti, fino appunto allo scorso mese di giugno.
«Abbiamo controllato le terre attorno alla Premoli, le acque sotterranee e anche quelle superficiali, abbiamo controllato i pozzi, il Lura, senza mai riscontrare problematiche di radioattività», ha confermato Fabio Cambielli, direttore generale di Arpa Lombardia.
Ancora il direttore è entrato nel dettaglio della consistenza di quello che si trova nel “magazzino del sale” della Premoli: si tratta di 70 metri cubi di macerie e terra, di 140 metri cubi di sali di scarto e infine di 162 fusti di acciaio contenenti ceneri e fanghi: tutti rifiuti radioattivi; o, quantomeno, rifiuti che trent’anni fa lo erano e che per questo furono isolati e messi in sicurezza.
La notizia data dal Prefetto di Como Corrado Conforto Galli nella giornata di lunedì, è che ora il Ministero dell’Interno ha accolto la richiesta della Prefettura mettendo a disposizione un milione di euro dal «fondo per gli interventi di messa in sicurezza e risanamento dei siti con presenza di rifiuti radioattivi».
Ecco le tempistiche: entro 15 giorni questi fondi passeranno dalla Prefettura alle casse del Comune di Rovello Porro, poi entro la fine gennaio – queste sono le intenzioni – verrà stilato il progetto di intervento per dare risposta al problema, che nelle intenzioni verrà portato a termine entro la fine del 2026.
A lavorare, sotto il controllo di Arpa stessa, sarà un «operatore economico specializzato selezionato mediante procedure di evidenza pubblica».
Progetto che «dovrà essere articolato con il dettaglio delle fasi di cui si compongono gli interventi», si legge nelle pagine dell’accordo siglato in Prefettura tra enti, verosimilmente suddiviso dunque in più lotti coperti dal milione di euro stanziato che comunque potrà essere ulteriormente adeguato.
C’è un altro passaggio importante, spiegato da Arpa Lombardia in Prefettura: ogni cumulo verrà controllato in modo approfondito, in tutta sicurezza per i lavoratori (anche la Premoli non interromperà mai l’attività) per valutarne l’eventuale «radioattività significativa» presente ancora oggi, che non è scontata visto il calo di pericolosità del Cesio dopo un periodo di tempo così lungo.
Se i rifiuti dovessero (tutti o in parte) essere ritenuti “non pericolosi”, verrebbero in quel caso rimossi, altrimenti verrebbero messi «in sicurezza permanente» nel punto in cui si trovano, mancando un «deposito nazionale» per queste scorie.
L’accordo siglato in queste ore, che rimette al centro una problematica che gli abitanti di Rovello Porro non hanno mai dimenticato, vede in cabina di regia la Prefettura con la Provincia di Como e il Comune, ma conterà come visto anche su Arpa Lombardia, sul comando dei vigili del fuoco, su Ats Insubria e sull’Ispettorato territoriale del lavoro di Como, Lecco e Sondrio.
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