Spaccio nei boschi, parla il sindaco di Cadorago: «Deve intervenire l’esercito»

Bivacchi Il sindaco Clerici esasperato per il continuo via vai per la droga: «Nonostante gli sforzi, i blitz delle forze dell’ordine non sono sufficienti»

«Così non si può proprio più andare avanti, i pur continui e costanti interventi delle forze dell’ordine non riescono purtroppo ad arginare un fenomeno che continua a suscitare allarme e preoccupazione in paese; ritengo che giunti a questo punto si debba anche pensare alla possibilità di far intervenire l’esercito».

È esasperato il sindaco Paolo Clerici, alle prese con le continue segnalazioni e lamentele della cittadinanza, di strani via vai in paese, con anche tossicodipendenti che si iniettano la droga nei pressi delle zone residenziali.

Le segnalazioni

Le ultime segnalazioni sono arrivate dalla zona di via Manzoni, ma già nei giorni scorsi da parte del locale gruppo del Controllo del vicinato si erano lamentati analogo problemi dalla zona di Socco e dalle vie Michelangelo e Da Vinci, aree frequentate insomma sin troppo sia dai pusher che dai loro clienti. Sui social alcuni cittadini avevano a propria volta segnalato che persino alcune ore dopo blitz e controlli dei tutori della legge spesso tutto tornerebbe esattamente come prima.

L’associazione carabinieri

Con la conseguenza che persino fare passeggiata nelle aree verdi vicino a casa può far correre il rischio di trovarsi involontariamente nel mezzo di giri loschi quanto pericolosi. Il Cdv opera abitualmente in sinergia con il Comune che, dal canto proprio, sta chiudendo l’accordo con le ferrovie la trattativa per collocare nella stazione di Cadorago la sede dell’Associazione carabinieri in congedo, al fine di garantire sempre maggiori per i pendolari.

In questi giorni il Comune ha svolto dei sopralluoghi, prima di aprire a tutti gli effetti la sede in questione, scoprendo così che qualcuno aveva cercato di entrarvi, tentando di scassinare la porta d’ingresso e rompendo un vetro; ma anche compiendo dei “dispetti”, tagliando ad esempio i cavi della pompa di calore, quasi a cercare di sabotare l’operazione su cui il Comune intende invece continuare a puntare, passando a breve alla fase operativa.

Infine, nei giorni scorsi ha fatto molto discutere, in tutta la Bassa comasca, l’esito finale dei controlli disposti prima dalla polizia locale di Lomazzo e poi da quella di Cadorago, per allontanare due giovani, di nazionalità marocchina, che bivaccano nel Parco Somaini di Lomazzo, risultati essere degli spacciatori che avevano come “base” i boschi attorno a Cadorago. Gli immigrati, bloccati dagli agenti di Cadorago, che si erano addentrati nella fascia boschiva tanto da riuscire a giungere sino all’accampamento dei pusher nel bel mezzo al bosco, erano stati processati per direttissima per spaccio di droga, patteggiando la pena di due anni di reclusione ed erano stati quindi subito rilasciati.

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