Spari al parco Pineta: è in gravi condizioni una donna

L’allarme L’episodio sulla strada tra Appiano Gentile e Tradate, in una zona nota per spaccio e prostituzione. La vittima, che abita a Bregnano, trovata a terra con una ferita all’addome. Operata, non sarebbe in pericolo di vita

Un proiettile nella pancia. Una scena avvenuta in pieno giorno, nel tratto di strada che attraversa il Parco Pineta. Zona, occorre ricordare, già più volte in passato al centro di episodi di cronaca legati alla prostituzione e anche allo spaccio di stupefacenti. In questa ennesima vicenda, l’uno e l’altro lato delle attività illecite che si svolgono nel bosco tra Appiano Gentile e Tradate, potrebbero essere uniti, anzi in una sorta di competizione.

Partiamo però dall’allarme, quello lanciato nel pomeriggio di domenica da alcuni automobilisti in transito per via per Appiano che poi, nel territorio del Comune del Comasco, diventa via della Resistenza. Qui, una donna di 38 anni nigeriana residente Bregnano, è stata trovata riversa a terra e ferita da un colpo di arma da fuoco esploso all’altezza dell’addome. La signora, quando erano le 15.30, è stata soccorsa e portata d’urgenza all’ospedale di Tradate dove è stata ricoverata.

Non filtrano molti dettagli sull’accaduto, ma le condizioni di salute della vittima per fortuna non desterebbero preoccupazione. La donna è stata comunque operata d’urgenza, il proiettile è stato rimossa dalla pancia e il quadro clinico non farebbe pensare ad un pericolo di vita. Rimane invece il brutale fatto di sangue che ha turbato la domenica nell’area di bosco che unisce la provincia di Varese e quella di Como.

Molti aspetti da chiarire

Le indagini sono in corso per cercare di ricostruire l’accaduto, in una segnalazione che è giunta in Procura con l’ipotesi di reato – inevitabile, vista la dinamica dei fatti – di tentato omicidio. Molto passerà ovviamente dal racconto della vittima che verrà sentita dai carabinieri di Tradate che sono stati anche i primi ad intervenire sul posto.

Da quanto è stato possibile ricostruire, a sparare alla donna potrebbero essere stati degli stranieri che sono poi scappati facendo perdere le proprie tracce. Non è al momento escluso che – come dicevamo in avvio – nel mezzo possa esserci finita una piazzola contesa tra chi utilizza il bosco per far prostituire le ragazze, e chi invece utilizza la stessa area per spacciare stupefacenti. Questa è tuttavia, al momento, solo una delle ipotesi investigative che si basano anche su quelle che sono le attività illecite che si svolgono nel bosco e di cui abbiamo scritto più volte in passato.

Le ipotesi al vaglio

Non è infatti la prima volta che il Parco Pineta finisce al centro della cronaca per retate contro lo spaccio di sostanze stupefacenti, con anche molti blitz che sono stati portati a termine negli ultimi mesi con l’impiego dei Nuclei dei “Cacciatori” specializzati ad agire in zone impervie. Come pure le aule di giustizia hanno raccontato in questi anni attività legate alla prostituzione e allo sfruttamento delle ragazze, sempre tra gli alberi che uniscono le due province confinanti.

Insomma, il quadro deve ancora essere delineato nel dettaglio, essendo l’indagine all’inizio. E passerà inevitabilmente dal capire – dopo averla sentita – cosa ci facesse la donna di Bregnano nel bosco. Una vicenda torbida su cui l’unica notizia positiva, al momento, arriva dall’ospedale di Tradate con l’intervento chirurgico per rimuovere il proiettile che sarebbe andato a buon fine.

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