
Cronaca / Olgiate e Bassa Comasca
Venerdì 25 Luglio 2025
Tenta di baciare una ragazzina al parco: denunciato per violenza sessuale
Olgiate. Tensione a villa Peduzzi, coinvolti uno straniero di 38 anni e una ragazza di 14 anni. Alcune donne sono intervenute in soccorso. La Polizia locale ha rintracciato l’uomo fuggito
Olgiate Comasco
Molesta una minorenne al parco, denunciato un uomo di 38 anni per violenza sessuale. La polizia locale, con un’indagine lampo, ha rintracciato il responsabile.
Un pakistano - dal 2011 in Italia, residente in città - deferito in stato di libertà per il reato di violenza sessuale, con le aggravanti della condotta tenuta nei confronti di una minorenne e nei pressi di un istituto scolastico (il parco confina con il liceo Terragni). L’episodio l’altra mattina, al parco di villa Peduzzi, ai danni di una ragazza di 14 anni che, dopo essere andata al mercato, aveva fatto passeggiare il cane nel parco e si era seduta in zona area festa per farlo riposare. Lì l’uomo l’avrebbe avvicinata e importunata, prima con apprezzamenti sul suo aspetto e poi chiedendole il numero di cellulare, aggiungendo che volesse fidanzarsi.
La ragazza ha ripetuto più volte di avere 14 anni e di non essere interessata, ma ciononostante l’avrebbe infastidita, chiedendole i contatti social, la scuola che frequenta e altre informazioni. Lei, impietrita, ha cercato di non dargli corda, non rispondendogli o facendolo in modo evasivo. Quando ha cercato di allontanarsi, lui nel salutarla l’avrebbe abbracciata e baciata sulle guance. Lei ha cercato di svincolarsi da quell’uomo molto robusto, ma senza riuscirci perché l’avrebbe trattenuta con un forte abbraccio, cercando di baciarla sulla bocca. La ragazza è poi riuscita a divincolarsi, a raggiungere il vicino parcheggio dove si è confidata con una signora, poco dopo è arrivata la figlia 25enne della donna.
Mentre queste a altre due signore sopraggiunte hanno allertato la polizia locale, la venticinquenne ha cercato l’uomo, che seguiva le mosse della ragazzina nascosto dietro a una pianta, e l’ha affrontato fingendosi sorella della quattordicenne. Lo ha redarguito e incalzato con domande rivelatesi preziose per identificare l’uomo, poi dileguatosi.
«Abbiamo accompagnato al comando di polizia locale la ragazzina e tranquillizzata, in attesa che arrivassero i genitori, e ci siamo accertati che non avesse bisogno di soccorso medico – spiega il vicecomandante Stefano Giampaolo, che ha coordinato l’attività investigativa – Con le fotografie scattate da una delle donne intervenute e le indicazioni raccolte dalla giovane che lo aveva affrontato, abbiamo effettuato indagini nei luoghi frequentati dalla comunità pakistana e siamo risaliti a lui. Prelevato dall’abitazione, lo abbiamo condotto in comando dove, informata l’autorità giudiziaria, è stato sentito. Ha ammesso il fatto e si è scusato». Pensava forse di cavarsela riconoscendo di aver esagerato. Raccolta la testimonianza della vittima, nel frattempo raggiunta dal padre, è stata presentata querela. Ieri la polizia locale ha inviato l’informativa in Procura. In base al Codice rosso, entro tre giorni il pubblico ministero dovrà convocare e ascoltare la vittima.
«Gli agenti intervenuti sono stati molto bravi – aggiunge Giampaolo – Questo evidenzia conoscenza del territorio, capacità di muoversi con professionalità e tempestività, tanto da avere individuato in breve tempo il responsabile del fatto».
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