
Cronaca / Olgiate e Bassa Comasca
Sabato 04 Ottobre 2025
Uccisa mentre aiuta un coniglio. L’investitore subito a processo
Lurago Marinone. Il 29 marzo Noemi Fiordilino era stata travolta da un’auto pirata. Al guidatore, un giovane di Fenegrò, la Procura contesta l’omicidio stradale
Lurago Marinone
Omicidio stradale aggravato dall’aver guidato in stato di ebbrezza, dall’omissione di soccorso e dalla velocità, quantificata da una apposita ricostruzione cinematica in 88 chilometri orari. La procura di Como (pm Giulia Ometto) ha chiesto il giudizio immediato per Vincenzo Crudo, il ragazzo di Fenegrò che alle 2.25 della notte del 29 marzo scorso aveva travolto e ucciso scaraventandola per almeno 50 metri Noemi Fiordilino (20 anni). L’incidente era avvenuto a Lurago Marinone, lungo la via Vittorio Veneto, dopo che Noemi aveva fermato l’auto per soccorrere una piccola lepre, o comunque un coniglietto.
Crudo per un po’ aveva simulato di non essere coinvolto con l’incidente, allontanandosi e facendosi poi trovare a casa fingendo che l’auto – trovata a circa 800 metri di distanza – gli fosse stata rubata. Una tesi che non aveva retto e che a giugno l’aveva poi portato a confessare. L’investitore era poi risultato ubriaco, senza patente, e pure con un gesso al piede. Era stato in carcere e poi, dopo la confessione, la misura era stata mutuata nei domiciliari.
Ora la procura ha chiesto di poter processare Crudo, chiedendone il giudizio immediato. La difesa avrà tempo che valutare eventualmente la richiesta di riti alternativi. Per il momento l’udienza è stata fissata per il 17 dicembre. L’avvocato Edoardo Mastice che assiste la famiglia della vittima, promette battaglia dopo aver depositato una consulenza in cui il tasso di alcol sarebbe stato quantificato in un range vicino all’1,80, ben superiore dunque all’1.46 contestato fino ad oggi. Bisogna comunque ricordare che il limite per legge è posto a 0,50, che diventa penale dallo 0,80. L’indagato nel momento in cui travolgeva e uccideva Noemi era comunque ben al di sopra del limite, ma un livello addirittura superiore all’1,50 alzerebbe di molto le pene.
Va anche ricordato su questo punto molto delicato per entrambi le posizioni, che l’alcol – proprio in seguito all’allontanamento di Crudo dal posto dell’incidente senza prestare soccorso – venne rilevato oltre un’ora dopo lo schianto.
Con Noemi quella sera c’era anche il fidanzato, che era stato testimone della tragedia e che non aveva fatto in tempo a spostare di forza la ragazza prima che venisse travolta dalla Golf che stava sopraggiungendo ad alta velocità. Noemi, 20 anni di Vertemate con Minoprio, era stata scaraventata a 50 metri di distanza. L’auto aveva rallentato un attimo, poi era ripartita. Sul posto aveva però lasciato la targa che aveva consentito ai carabinieri di presentarsi a casa del sospettato. Crudo aveva negato di essere uscito di casa, sostenendo di essere stato riportato da amici ma di non aver guidato la sua auto. I carabinieri avevano sentito gli amici, che avevano confermano di aver passato la serata con Crudo e di averlo però riportato a casa, aggiungendo di essere stati di nuovo raggiunti nel pieno della notte sempre da Crudo che aveva dimenticato da loro il telefono. Gli orari di questo spostamento notturno combaciarono con quelli dell’investimento, passaggio cruciale di una indagine che poi si concluse con l’arresto.
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