Cronaca / Olgiate e Bassa Comasca
Giovedì 20 Novembre 2025
Vanno a caccia sparando dall’auto: denunciati padre e figlio di Binago
I due erano stati fotografati dai residenti della zona, in provincia di Novara. L’accusa contestata dai poliziotti è porto abusivo di armi per attività venatoria vietata
Binago
Uno guidava, l’altro sparava, con la canna del fucile da caccia che usciva dall’abitacolo della loro auto, mentre percorrevano strade secondarie e sterrate del Comune di Divignano, in provincia di Novara.
I residenti avevano segnalato da un po’ di tempo questo problema, collegando gli spari a quell’auto che vedevano passare poco prima.
Così, la Polizia di Stato di Novara aveva iniziato a piazzare delle fototrappole sugli alberi della zona. Fino a quando, in uno di questi scatti – che è possibile vedere in pagina – è rimasta non solo l’auto, ma anche ben visibile la canna del fucile che fuoriesce dall’abitacolo, proprio dal lato del passeggero.
Per questo motivo, dopo essere stati convocati appositamente in Questura nel capoluogo piemontese, un padre e un figlio di Binago sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Novara. La notifica dell’atto è stata fatta nella mattinata di martedì, anche se la notizia si è diffusa solo ieri. L’accusa che è stata formalizzata dai poliziotti piemontesi è quella di porto abusivo di armi per attività venatoria vietata.
Come detto, a monte di tutto c’erano state delle segnalazioni che indicavano la presenza saltuaria in una strada sterrata nel comune di Divignano di un’autovettura dalla quale fuoriusciva spesso dal finestrino anteriore, lato passeggero, la canna di un fucile, seguita poi in qualche occasione da alcuni spari.
Gli accertamenti hanno poi permesso di risalire appunto alla vettura sospetta, che era stata immortalata dalla fototrappola nella giornata del 19 ottobre scorso. Altre telecamere pubbliche hanno poi permesso di capire meglio il modello e soprattutto la targa, ricostruendo anche gli spostamenti di padre e figlio dalla provincia di Como a quella di Novara. Il primo ad essere identificato è stato il figlio, possessore di porto d’armi uso caccia.
Quest’ultimo, una volta convocato in Questura, ha confermato di essersi trovato il 19 ottobre in territorio novarese per cacciare a bordo dell’auto fotografata e in compagnia del padre, anche lui in possesso di licenze venatorie e, secondo la polizia, l’autore materiale della condotta incriminata. I due sono stati quindi denunciati.
La normativa che regola l’attività venatoria, spiega la Questura, vieta «il trasporto, all’interno dei centri abitati e delle altre zone ove è vietata l’attività venatoria, ovvero a bordo di veicoli di qualunque genere e comunque nei giorni non consentiti per l’esercizio venatorio dalla presente legge e dalle disposizioni regionali, di armi da sparo per uso venatorio che non siano scariche e in custodia».
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