
Ordine / Como città
Domenica 03 Agosto 2025
Mezzo secolo di videogame
Un numero monografico dedicato al mondo dei videogiochi, a cinquant’anni dalla prima apparizione negli Stati Uniti di “Pong”, un simulatore di ping pong sviluppato da Atari

Cinquant’anni fa esatti, il 3 agosto del 1975, accaddero due fatti fuori dal comune, che oggi potremmo leggere come simmetrici opposti. In Marocco precipitò un Boeing 707 della Royal Jordan Airlines con centottantotto persone a bordo, che morirono tutte, ricordandoci quanto il nostro sogno di librarci come uccelli da Icaro a Leonardo fino ad oggi sia destinato ad essere ancora, e sempre, imperfetto. Negli Stati Uniti venne lanciato sul mercato il primo videogame domestico, “Pong”, un simulatore di ping pong sviluppato da Atari, iniziatore di quel processo di smaterializzazione che dai giochi si è poi esteso a innumerevoli altri aspetti delle nostre vite, e anche di interazione tra l’essere umano e gli schermi, che non erano più da subire passivamente come il televisore.
Basta questo accostamento tra due “notizie del giorno” per “dare il la” a infinite elucubrazioni: verrebbe da osservare, infatti, che il volo è un sogno nobile e che la sua realizzazione attraverso gli aerei ha permesso a milioni di persone di entrare in contatto diretto con luoghi e culture altrimenti irraggiungibili, mentre i videogiochi spesse volte hanno contribuito ad allontanarci dalla realtà. Se uno volesse sostenere questa tesi, troverebbe facilmente anche qualche statistica a favore: per esempio, da uno studio realizzato lo scorso anno dal Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’Istituto Superiore di Sanità, emerge che tra gli 11 e 17 anni il pericolo di disturbo da uso di videogiochi riguarda il 12% degli studenti, ovvero circa 480.000 ragazzini italiani, con una netta prevalenza maschile.
Però così si rischia di fare del qualunquismo, di buttare via il bambino con l’acqua calda. I videogiochi sono molto di più di un passatempo che, se non viene ben gestito, rischia di generare dipendenza: hanno contribuito a cambiare l’immaginario collettivo, le abitudini individuali e sociali, persino la cultura in senso stretto, ispirando registi, artisti, scrittori e musicisti, a partire da uno dei più importanti (e intelligenti) creatori di cartoon al mondo, lo Studio Ghibli di Hayao Miyazaki, che ha portano il proprio universo poetico e visivo anche nei videogame. Infine, questi ultimi vengono utilizzati sempre più spesso pure per scopi didattici e divulgativi: si pensi ai tanti musei italiani, con quelli lombardi in pole position, che stanno sviluppando giochi elettronici per far appassionare alle proprie collezioni i visitatori più giovani.
Allora proviamo a elevare il livello della riflessione e del dibattito, chiamando a raccolta esperti veri su questo numero monografico de “L’Ordine”, che prende spunto anche da altre due ricorrenze tonde in arrivo il prossimo mese: il 13 settembre si festeggerà il quarantesimo anniversario da quando in Giappone venne pubblicato da Nintendo un classico dei videogiochi, Super Mario Bros, mentre il 29 settembre di trent’anni fa fu commercializzata per la prima volta in Europa la console Playstation della Sony.
Chi, come il sottoscritto, è praticamente gemello dei videogiochi (appena due giorni più vecchio di “Pong”) praticamente non si ricorda una vita prima della loro esistenza: dal Commodore che ufficialmente veniva regalato ai ragazzini per studiare e poi, a meno che non fossi un genio dei linguaggi informatici, ci passavi ore a giocare, alle console Nintendo che ti portavi ovunque, fino alla Wii e alla Playstation, dalla quale sono stati letteralmente rapiti amici adulti e che evidentemente su questo fronte non erano abbastanza “vaccinati”. Insomma, in mezzo secolo ne sono passati di videogiochi nelle nostre vite, a volte arricchendole di emozioni, a volte rubandocene un po’. In ogni caso fa piacere sapere - lo leggerete in un sorprendente articolo firmato da un padre e da un figlio in questo numero - che tra i giovani stanno ritornando in auge i giochi da tavolo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA