Batterica, virale, fungina: ecco tutti i pericoli della polmonite

La patologia È uno stato di infiammazione che coinvolge i polmoni. Può interessare i soli alveoli oppure caratterizzare l’interstizio

La polmonite è uno stato di infiammazione in genere a carico di un polmone ma che può anche interessarli entrambi. Si tratta di una patologia frequente soprattutto nella stagione fredda, ma che fortunatamente solo in alcuni casi porta a situazioni che richiedono il ricovero in ospedale.

«L’incidenza della polmonite in autunno e inverno – spiega Chiara Baldessari, pneumologa dell’Irccs Policlinico San Donato – è sempre elevata e non è raro che a seguito del picco influenzale possano verificarsi delle polmoniti che hanno origine proprio dall’infezione virale. L’influenza, inoltre, può abbassare le difese immunitarie e aprire le porte a una sovrapposizione batterica».

La polmonite è un processo acuto, generalmente su base infettiva, che interessa le strutture del polmone. Questo stato infiammatorio può interessare l’alveolo, cioè quella piccola sacca all’interno della quale circola l’aria, oppure può caratterizzare in maniera più diretta l’interstizio polmonare, ovvero la struttura vera e propria del polmone dove passano anche i vasi sanguigni e il sistema linfatico.

Febbre alta e tosse

«Generalmente, come detto – prosegue la pneumologa - questo processo acuto è su base infettiva. Esordisce con una sintomatologia acuta tipica dell’infezione, quindi con febbre, anche alta, e tosse, che può essere secca o caratterizzata da presenza di secrezioni. A volte può esserci anche mancanza di fiato, definita dispnea, così come presenza di dolore toracico, soprattutto se si complica con formazione di un versamento pleurico».

Caratteristica della polmonite è la comparsa di un addensamento a livello dei polmoni che è visibile con una radiografia del torace, a cui si associa generalmente la presenza di tipici rumori respiratori che possono essere avvertiti durante la visita da parte del medico.

«In fase di diagnosi – conferma il medico – viene eseguita un’auscultazione polmonare proprio per individuare la presenza di questi rumori respiratori. Nella maggior parte dei casi viene prescritta una radiografia del torace, anche se non sempre questo esame consente di individuare un’alterazione a livello del polmone, soprattutto nelle fasi precoci della malattia. Quindi la clinica si conferma comunque fondamentale in termini diagnostici».

Le polmoniti possono avere cause differenti. Possono essere di origine batterica, virale, fungina, da aspirazione e ospedaliere. Nella popolazione adulta di solito la malattia è causata da un batterio, lo Streptococcus pneumoniae, conosciuto anche come pneumococco, ma molti altri batteri possono causare la polmonite come, ad esempio, lo Staphylococcus aureus, la Legionella pneumophila e il Mycoplasma pneumoniae.

Gli immunodepressi

Tra i funghi possibile causa di polmonite è la Candida ma si tratta di forme di infezioni che interessano generalmente pazienti immunodepressi. I pazienti ospedalieri o quelli ospitati nelle Rsa possono essere interessati da gravi forme di polmonite. «Un altro gruppo di polmoniti – precisa Baldessari - riguarda le persone che hanno problematiche a carico del sistema immunitario, sia per cause congenite sia acquisite, in particolare pazienti in chemioterapia o in corso di altre terapie che possono ridurre le capacità del sistema immunitario».

«In fase di diagnosi – conclude la pneumologa – è fondamentale individuare l’origine della malattia visto che la terapia è differente. Anzitutto è necessario capire se la polmonite è di origine batterica oppure virale. Le polmoniti virali, per lo più, vengono trattate con antipiretici e antiinfiammatori, mentre per le polmoniti di origine batterica è necessario l’utilizzo di un antibiotico, che va prescritto tenendo conto del probabile batterio responsabile della malattia».

© RIPRODUZIONE RISERVATA