Bimbi allergici, presentata una nuova cura: «previene l’infiammazione»

Metodologie innovative I farmaci biologici bloccano la reazione del sistema immunitario e inibiscono i processi responsabili dei sintomi. Molto costosi, questi farmaci sono indicati per l’asma a difficile controllo, la dermatite atopica grave o l’orticaria cronica

Le più innovative metodologie terapeutiche per i bambini in campo allergologico sono state recentemente presentate a un pubblico di esperti all’ospedale Sant’Anna. Si tratta di novità importanti se si pensa che in Italia si stima che il 20-25% della popolazione pediatrica abbia manifestato, o manifesti, almeno un sintomo allergico. In termini generali, inoltre, negli ultimi dieci anni il numero di persone allergiche è raddoppiato.

Le cause di questo aumento non sono del tutto chiare, ma di sicuro una diagnosi precoce, grazie a una maggiore sensibilità sulla problematica, ha contribuito a far emergere quanto prima sommerso. Anche la vita nelle grandi città, sempre più inquinate, sembra essere una delle concause di questo aumento di casi. Proprio per questa crescita di popolazione allergica, gli esperti da tempo stanno studiando nuove terapie in grado, da un lato di bloccare l’infiammazione colpevole della manifestazione dei sintomi allergici e dall’altro di cambiare la storia della malattia nel paziente. Di queste terapie innovative si è parlato nei giorni scorsi a Como, in occasione del congresso regionale lombardo della Società Italiana di Allergologia-Immunologia Pediatrica, che ha visto la partecipazione, nell’auditorium dell’ospedale Sant’Anna, di 150 professionisti.

Il congresso è stato presentato dal presidente della Sezione Lombarda, nonché responsabile scientifico del congresso, Pietro Cantone, pediatra e allergologo pediatra all’ospedale Sant’Anna. «È stato illustrato – spiega Cantone - come l’utilizzo dei nuovi farmaci biologici possa aprire nuovi orizzonti nella terapia di patologie allergologiche pediatriche che sino ad ora le terapie convenzionali non permettevano di controllare completamente, come l’asma a difficile controllo e la dermatite atopica grave o l’orticaria cronica».

Nuova frontiera: farmaci biologici capaci di rimuovere i sintomi

I farmaci biologici, come conferma l’esperto, sono senza dubbio la nuova frontiera per queste malattie. La loro caratteristica è quella di andare a bloccare tutti quei processi infiammatori responsabili delle manifestazioni allergiche, visto che vanno ad arrestare la reazione delle citochine e cioè delle piccole proteine rilasciate da vari tipi di cellule del sistema immunitario che si attivano in risposta a un determinato stimolo.

«Fino ad oggi gli specialisti – prosegue – potevano contare su farmaci tradizionali come gli antistaminici o i broncodilatatori, che andavano a togliere o a ridurre il sintomo, senza però poter bloccare la catena infiammatoria causa del sintomo stesso». Ma come funziona questa terapia? «Va detto che si tratta di farmaci molto costosi – precisa Cantone – quindi al momento vengono prescritti in casi selezionati in base a dei protocolli forniti dall’associazione nazionale del farmaco. Si tratta di piccoli pazienti affetti, ad esempio, da grave asma di difficile controllo, da dermatite atopica di particolare severità che non ha benefici con le terapie convenzionali o da orticaria cronica che dura più di sei/otto settimane». Per ora non si parla così di un farmaco per tutti, ma l’obiettivo per il futuro è quello di diffondere sempre di più l’utilizzo di queste terapie che sono sicure e prive di effetti collaterali. «La prescrizione al momento è ospedaliera – aggiunge lo specialista – il farmaco biologico viene distribuito e somministrato nel centro di riferimento, ma senza dubbio si tratta di una nuova frontiera per il trattamento delle patologie allergiche gravi». La terapia è indicata a partire dai dodici anni, ma per alcuni casi è già stata ottenuta l’autorizzazione anche per i bambini tra i sei e i dodici anni. L’Fda (Food and Drug Administration), che è l’ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti farmaceutici, ha già attenuto l’autorizzazione all’uso dai tre ai sei anni, proprio per la sicurezza delle terapie e l’assenza di effetti collaterali. Quindi è facilmente ipotizzabile che a breve anche in Italia la fascia di età di prescrizione si possa abbassare ulteriormente. L’iter, infatti, ha visto prima l’uso dei farmaci biologici negli adulti, poi negli adolescenti e a seguire nei pazienti più piccoli.

«Si tratta di farmaci estremamente maneggevoli e che consistono in una iniezione sottocute precostituita – spiega Cantone – da fare una volta ogni quindici giorni o una volta al mese. Questo comporta anche un impegno meno gravoso per i genitori. In futuro saranno proprio le mamme e i papà a poter somministrare il farmaco in autonomia a casa».

I farmaci biologici hanno così la capacità di andare a bloccare le interleuchine responsabili della reazione immunitaria, ma trattandosi di farmaci di nuova generazione è difficile dire al momento se, oltre a migliorare la risposta del sistema immunitario durante la terapia, siano anche in grado di ridurre i sintomi allergici una volta interrotta la cura. In attesa di nuovi studi su questo aspetto, va detto che i vantaggi della terapia sono notevoli e nella maggior parte dei casi i piccoli pazienti con gravi episodi di asma hanno eliminato l’uso di altri farmaci, così come i bambini in terapia per dermatite atopica severa. Una terapia che, invece, è in grado di cambiare il corso della malattia allergica è l’immunoterapia specifica, più conosciuta come vaccino. L’obiettivo degli esperti, proprio per i risultati positivi derivanti dalla somministrazione di questo vaccino, è quello di sensibilizzare tutti gli specialisti che si occupano di piccoli pazienti allergici ad utilizzare l’AIT (immunoterapia allergene-specifica) sin dalle prime età dell’esordio della malattia. «Il vaccino – spiega Cantone – può essere somministrato sia per via orale che iniettiva, anche se nel bambino si preferisce la soluzione sublinguale. Il farmaco deve essere preso tutti i giorni per un periodo di tre anni in modo che l’organismo produca degli anticorpi, in grado di bloccare le immunoglobuline del gruppo E, le IgE, responsabili dei sintomi allergici».

Effetti duraturi della terapia: ogni giorno a piccole dosi

Come conferma anche l’esperto questa terapia ha effetti duraturi nel tempo ed è l’unica che può modificare l’andamento della malattia. Somministrando ogni giorno piccole dosi di estratti modificati di graminacee, acari o altri allergeni, vengono attivati una serie di meccanismi immunitari per cui il paziente, con il passare delle settimane, diventa sempre meno sensibile all’allergene responsabile della malattia.

L’indicazione per l’immunoterapia specifica è a partire dai sei anni, ma in casi particolari, anche per il fatto che è priva di effetti collaterali maggiori, può essere somministrata anche prima. Il farmaco viene prescritto al bambino dallo specialista, a seguito di una visita allergologica, con la prima dose che viene somministrata nel centro di riferimento, per poi proseguire la terapia a casa. Il bambino viene sottoposto a controlli ogni sei mesi per verificare gli effetti dell’immunoterapia. «Mentre con l’antistaminico è possibile togliere il sintomo nel momento in cui si scatena la reazione allergica – conclude lo specialista – con il vaccino negli anni cambia la risposta del sistema immunitario all’allergia stessa e lo fa per almeno dieci anni nella maggior parte dei casi. Quindi i vantaggi sono ben evidenti».

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