Dalla pandemia alla “endemia”. L’allarme: il Covid rialza la testa

Contagi in crescita I positivi sono aumentati del 51% in una settimana. Il virologo Pregliasco: «Fase di transizione, il virus anticipa i tempi»

L’ultimo monitoraggio della Fondazione Gimbe nella nostra provincia segna un +51% dei casi rispetto alla settimana precedente. La curva si è invertita per l’ennesima volta e il Covid torna a diffondersi con rapidità nella popolazione. Per ora, per fortuna, senza riempire gli ospedali. Dobbiamo di nuovo preoccuparci?

Omicron 5 è più contagiosa delle altre già rapide varianti e sfugge in parte alla protezione indotta dai vaccini e dalla guarigione

«È un fenomeno in parte atteso – spiega il virologo Fabrizio Pregliasco –. Occorre intanto dire che la libertà che ci siamo giustamente guadagnati, con la progressiva cancellazione delle norme anti contagio, si traduce in una maggiore occasione di contagio. È fisiologico. L’elemento a cui dobbiamo prestare maggiore attenzione invece è il sequenziamento. Dobbiamo capire e monitorare la diffusione delle nuove varianti. In questo momento la Omicron 5, una sotto variante, si sta espandendo con estrema velocità. È più contagiosa delle altre già rapide varianti e sfugge in parte alla protezione indotta dai vaccini e dalla guarigione, soprattutto se lontane nel tempo. La copertura vaccinale però sembra difendere la larga maggioranza della popolazione contro le forme gravi della malattia. Dunque anche se a breve la curva dei contagi dovesse salire in maniera importante, fino a 100mila casi al giorno a livello nazionale, non dovremmo arrivare a scenari con tanti pazienti ricoverati in ospedale. Anche se, sui grandi numeri, in percentuale qualche soggetto fragile o anziano potrebbe incappare in sintomi gravi».

Per il momento i ricoverati nella rete ospedaliera lombarda oscillano attorno ai 500, erano scesi a 450 e poi sono risaliti con un andamento poco chiaro. Aumentano con nettezza invece i casi di reinfezione, le persone che contraggono nuovamente il virus a distanza di qualche mese. «Siamo in una fase di transizione dalla pandemia all’endemia – dice ancora Pregliasco – l’endemia non significa che il problema è risolto. L’andamento resta continuo, usciti però da una fase più emergenziale. La curva è ondulata, oscilla, con dei picchi sempre meno alti. Come succede lanciando un sasso dentro allo stagno». D’estate però il virus è sempre andato in letargo, la pandemia ci ha sempre dato una tregua. Le famose goccioline con il caldo seccano e il Covid non ha spazio per infettare. Questa volta invece il numero dei casi tracciati è ancora significativo nonostante le temperature massime vicine ai 35 gradi.

Immaginavamo un nuovo rialzo della curva tra il prossimo autunno e il prossimo inverno e invece Omicron ha anticipato i tempi

«In effetti immaginavamo un nuovo rialzo della curva tra il prossimo autunno e il prossimo inverno – spiega il docente della Statale e direttore sanitario del Galeazzi – e invece Omicron ha anticipato i tempi. Del resto questa nuova variante è estremamente contagiosa. Già prima il virus aveva imparato a muoversi più velocemente. Ora ha valori di trasmissione ben superiori al morbillo e alla varicella. Questa tendenza evolutiva ha però un limite massimo, tanto più che il virus appare sì sempre più veloce, ma un po’ più rabbonito. Come se cercasse un equilibrio. Sperando che il suo percorso non viri verso forme più pesanti e perfide».

Secondo gli esperti la variante Omicron Ba5 è più contagiosa, ma provoca sintomi più lievi. Dunque raffreddore, solo raramente la perdita di gusto e olfatto più tipiche delle precedenti varianti. La nuova Omicron replica nelle alte vie aeree, più spesso si ferma al naso che cola senza arrivare ai polmoni. Questo non vuol dire che i soggetti più a rischio non possano incappare in malattie severe. Però è più probabile che dei generici disturbi respiratori durino circa quattro giorni. Seguono una sensazione di affaticamento, tosse, mal di gola e a volte anche febbre. Più la copertura vaccinale è completa e recente meno probabile sarà il contagio e l’insorgenza dei disturbi.

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