Discoteche, pub, ristoranti: tanti i giovani e giovanissimi soccorsi per abuso di alcol

I numeri I dati di Areu confermano un trend in linea con quello nazionale. Il maggior numero di interventi delle ambulanze si concentra nel weekend

Le ambulanze impegnate a soccorrere i giovani ubriachi nelle piazze e fuori dalle discoteche.

I dati di Como secondo Areu sono in linea con quelli nazionali. Con ogni probabilità la nostra provincia non è una di quelle più colpite da questo problema sociale. Il tema comunque ha una rilevanza per la tutela della salute pubblica, soprattutto se i pazienti in coma etilico tratti in salvo dai soccorritori hanno perfino soltanto 13 anni.

«Nel 2019 abbiamo effettuato 56 soccorsi per minori in stato d’ebbrezza - spiega Marco Paiella, direttore del 118 a Como –. Durante la pandemia il numero delle uscite si è ridotto, come immaginabile, per poi risalire. Nel 2020 i soccorsi sono stati 31 e nel 2021 altri 36. Ad oggi nel 2022 siamo a 40. La fascia d’età predominante è quella dei giovani di 17 anni. Abbiamo registrato anche due casi di adolescenti di 13 anni. I giovani di 14 anni soccorsi sono in media cinque all’anno».

Insieme alle forze dell’ordine

Questi numeri non sono onnicomprensivi. «Dipende molto dalla classificazione che viene segnata sulla cartella – dice Paiella – l’abuso d’alcol, l’intossicazione etilica, può non essere l’urgenza più grave che ha motivato il soccorso. Se per esempio il giovane in stato d’ebbrezza cade in motorino e si fa male il soccorso viene catalogato come trauma. E poi altri minorenni arrivano al pronto soccorso accompagnati dagli amici. In generale osservando i numeri delle altre province il nostro territorio ha dei numeri in linea con le statistiche nazionali. Anche qualcosa meno, non siamo uno dei capoluoghi più colpiti». Prima della pandemia ospedali come quello di Cantù e il Valduce soccorrevano una sessantina di minorenni all’anno in stato d’ebrezza, il doppio il Sant’Anna e una quarantina il Fatebenefratelli di Erba. Quindi in totale circa 280 a livello provinciale. Il consumo di alcol da parte dei giovani si concentra maggiormente il sabato sera, lontano dal controllo formale delle famiglie.

«Sono interventi fatti prevalentemente nelle piazze o fuori dalle discoteche - dice ancora Paiella – per ragioni di ordine pubblico questi soccorsi vengono effettuati nella quasi totalità dei casi insieme alle forze dell’ordine. Laddove ci fossero problemi legati alla sicurezza. L’abuso d’alcol è un problema di rilevanza sociale. Dunque non si può che ribadire l’importanza della prevenzione».

Fino a perdere il controllo

Bere fino a perdere il controllo ha conseguenze non solo sullo stato della nostra salute, ma può provocare anche nell’immediato errori irreparabili. Il 30% degli incidenti stradali gravi sono causati dall’abuso di alcol oltre che di sostanze stupefacenti. Il 50% dei decessi tra i giovani sono correlati all’assunzione di alcol o di altre sostanze illegali alla guida. Gli incidenti stradali sono tra le prime cause di morte tra i giovani. Lo spiega l’Istituto superiore della sanità «occorre quindi intercettare e contrastare per tempo queste tendenze, prima che possano contribuire a consolidare fenomeni di alcoldipendenza o a provocare uno dei circa 6000 incidenti stradali alcol-correlati, prima causa di morte per i giovani italiani di età compresa tra i 15 ed i 24 anni di età».

È bene infine ricordare che è vietato per legge vendere e somministrare alcolici ai minori sotto ai 18 anni. Una misura rivolta non a impedire libertà personali, bensì a tutelare la salute delle giovani generazioni.

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