La perdita di voce si chiama “disfonia” e le sue cause spaziano dal virus al lavoro

La disfonia È un’alterazione in termini di qualità, tono e intensità. Determina un cambiamento della comunicazione e della qualità di vita

La disfonia è un’alterazione della voce in termini di qualità, tono e intensità, che determina una modificazione della comunicazione verbale e della qualità di vita. Si tratta di un fenomeno relativamente frequente in quanto si stima che almeno un terzo della popolazione possa avere, nel corso della propria vita, almeno un episodio di questo tipo.

«La voce è il risultato di più eventi - spiega il professor Pasquale Capaccio, otorinolaringoiatra della Casa di Cura La Madonnina e professore associato all’Università degli Studi di Milano – Il primo è il suono puro che viene generato a livello della laringe, e cioè delle corde vocali. Si tratta di un suono che ha delle particolari caratteristiche, soprattutto in frequenza, e che si diversificano tra sesso maschile e femminile, ma anche in intensità».

Come sottolinea il professore a questo si aggiungono altri due eventi. «Il secondo è la pressione dell’aria che dai polmoni – aggiunge – viaggia nell’albero respiratorio attraverso la trachea e che consente la vibrazione del bordo libero delle corde vocali; pertanto una buona vibrazione è garantita da una capacità polmonare adeguata. Terzo elemento, che fornisce a tutti noi il timbro vocale, è l’azione dei risuonatori sovraglottici e cioè le strutture anatomiche che sono al di sopra delle corde vocali, fino a arrivare al naso e ai seni paranasali, che partecipano all’emissione della voce con timbro diverso in ognuno di noi».

Ragioni diverse

La disfonia, come detto, è un’alterazione della voce e le sue cause possono essere molteplici. Questa problematica, inoltre, è più diffusa nella popolazione femminile e nei soggetti over 70, questi ultimi possono andare incontro a presbifonia, cioè un cambiamento della voce dovuto alle alterazioni strutturali anatomiche e funzionali della laringe e dell’albero respiratorio tipiche della senescenza. Ma la disfonia può interessare anche i bambini, soprattutto maschi, nella fase della crescita caratterizzata da cambiamenti ormonali.

Le cause che portano a una disfonia possono essere diverse, ma tra le più frequenti ci sono eventi infettivologici come un raffreddore o un mal di gola, causati appunto da un’infezione virale. «Un ambito molto importante è quello delle disfonie funzionali – aggiunge lo specialista – dovute a un utilizzo improprio della voce che può portare anche a alterazioni organiche come la formazione di noduli o polipi. Si tratta di situazioni che interessano persone che svolgono determinate professioni come insegnanti, operatori di call center, venditori di televendite, cantanti, ma anche istruttori di palestre che spesso urlano per farsi sentire». Anche alcune malattie neurologiche possono essere causa di disfonia, così come l’allergia».

Tiroidectomia

«Un esempio importante di causa iatrogena, ovvero provocata dall’azione medica – dice ancora Capaccio - è la tiroidectomia, dove c’è un rischio di lesione del nervo che muove la corda vocale, ma anche interventi cardiopolmonari o sulla colonna vertebrale cervicale possono avere come conseguenza una disfonia. Alcune malattie autoimmuni, come per esempio l’artrite reumatoide, possono interessare anche la laringe e quindi provocare un’alterazione della voce».

Da non sottovalutare, inoltre, l’aspetto psicologico. Esistono situazioni, infatti, in cui si verificano disordini vocali funzionali dovuti al fatto che il cervello non comunica correttamente con le corde vocali. Il cervello, in sostanza, manda in blocco il meccanismo che porta alla voce.

«Ci sono anche persone – dice il medico – per le quali la voce è un aspetto professionale fondamentale e proprio per questo tendono a somatizzare stress e emozioni negative sulla corda vocale ».

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