E intanto è arrivata anche la “febbre del Nilo”

Nel Comasco La malattia è causata da un arbovirus che provoca sintomi pseudo influenzali

Circola anche a Como il virus della cosiddetta “febbre del Nilo”:

Ai primi di agosto anche nella nostra provincia il servizio di sorveglianza regionale ha rilevato la circolazione del virus del Nilo, degli undici casi a livello regionale quattro hanno avuto esiti gravi,quantomeno tali da richiedere un ricovero.

Il virus del Nilo, detto anche “West Nile”, è un arbovirus che può infettare l’uomo a seguito della puntura di zanzara infetta. I serbatoi del virus sono gli uccelli selvatici, da qui il virus viene trasmesso all’uomo tramite la puntura di zanzare. L’infezione umana è inoltre l’80% dei casi asintomatica, nel restante circa 20% dei casi i sintomi sono quelli di una sindrome pseudo influenzale. Mentre nello 0,1% dei soggetti l’infezione virale può provocare sintomatologia neurologica del tipo meningite, meningo encefalite. Non esiste una terapia specifica.

Il laboratorio di riferimento per il monitoraggio della febbre del Nilo sempre a livello regionale è l’ospedale Sacco di Milano.

I possibili sintomi - quantomeno quelli più comuni ai pazienti che hanno finora sviluppato la malattia - sono febbre alta, brividi, cefalea, nausea, vomito, dolore articolare e talora macchie emorragiche cutanee. Il periodo di incubazione è di due massimo quattro giorni. Nella prima fase, che dura dai sei ai dieci giorni, si hanno febbre, cefalea e dolori articolari che limitano molto i movimenti; la febbre si risolve dopo quattro giorni. Nella seconda fase, che dura altri tre giorni, compaiono eruzioni cutanee pruriginose su tutto il corpo e di nuovo febbre. La malattia in genere si risolve spontaneamente, ma i dolori articolari possono persistere per mesi.

L’Ats Insubria sul suo portale offre alcuni consigli utili alla prevenzione. L’unico modo come ovvio è non farsi pungere, dunque usare le zanzariere, repellenti, abiti di colore chiaro, fare attenzione alla pulizia di tombini, grondaie, scoli. E’ bene inoltre informarsi prima di partire in viaggio per i Paesi più a rischio, ad esempio l’Africa.

Il Centro nazionale sangue, rilevata la presenza di zanzare portatrici del virus a Como, ha disposto l’introduzione di un particolare test per l’individuazione dell’agente patogeno sulle donazioni di sangue raccolte nel nostro territorio. Vale anche per i donatori che hanno solo temporaneamente soggiornato nella nostra provincia.

Si ricorda che le zanzare sono più attrarre dalle persone che emettono molta anidride carbonica, dunque dopo uno sforzo fisico, oppure dai soggetti sovrappeso e dalle donne in gravidanza. Anche l’assunzione di alcolici e l’aumento della temperatura corporea sono dei fattori attirano le zanzare.

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