Esiste l’elisir di lunga vita? Sì e gli ingredienti principali sono dieta e movimento fisico

Prevenzione Prevenire malattie cardiovascolari e malattie croniche. Ecco quali sono i comportamenti virtuosi che consentono di vivere meglio

Adottare uno stile di vita sano consente di prevenire le malattie cardiovascolari, oltre a contrastare l’insorgenza di patologie croniche.

«Durante questi giorni di festa e eccessi culinari – spiega Daniele Trevisan, angiologo dell’ospedale Valduce - molti di noi si confrontano con dei propositi che spesso non riusciamo a tradurre in azioni della vita quotidiana. È importante però individuare e seguire dei comportamenti virtuosi che supportano la nostra salute». Il nostro sistema cardiocircolatorio ha una struttura molto complessa, che nel corso della nostra vita può compromettersi in maniera cronica o acuta.

Coronaropatie e trombosi

«Quando parliamo di malattie cardiovascolari – prosegue - ci riferiamo in realtà ad un’ampia gamma di patologie, più o meno invalidanti, che possono essere di tipo cronico, degenerativo o genetico». Tra queste le malattie vascolari periferiche, la trombosi venosa, le coronaropatie, l’ipertensione arteriosa e le aritmie ventricolari. «Alcune di queste affezioni – aggiunge Trevisan - potrebbero essere la causa di episodi limite come l’infarto o diverse forme di ictus e di aneurisma o di affezioni vascolari agli arti inferiori. L’impatto di tali patologie è in costante aumento nella nostra società, ma spesso esse sono riconducibili a un gruppo molto circoscritto di fattori di rischio, già individuati con precisione dalla comunità scientifica». La buona notizia, come ricorda il medico, è che la maggior parte di questi fattori sono ascrivibili a comportamenti errati e sono quindi facilmente modificabili da noi stessi nell’ambito del nostro stile di vita. Tra le cause all’origine di una patologia cardiovascolare, una delle più comuni è la ridotta capacità del sangue di trasportare ossigeno ai nostri tessuti. La causa genetica rappresenta una percentuale minima, poiché la stragrande maggioranza dei fattori di rischio è comportamentale. «Il tabagismo si colloca ai primi posti – conferma - in quanto favorisce l’insorgere di patologie come l’ipertensione arteriosa. Una insufficiente o assente attività fisica regolare associata ad abitudini alimentari scorrette, come il consumo eccessivo di grassi saturi in regimi ipercalorici e l’abuso di alcool, può causare l’ipercolesterolemia. È risaputo che valori alti di colesterolo Ldl sono tra i principali responsabili di arteriosclerosi e di patologie aggravanti come l’obesità e il diabete».

L’intensità e la tipologia dello sforzo fisico sono da calibrare in base alle condizioni di salute e all’età della persona, ma in generale è consigliato muoversi almeno mezz’ora al giorno. Va bene anche la classica camminata a passo veloce. Alcuni sport particolarmente indicati per mantenere in salute il cuore, invece, sono il nuoto e la corsa.

L’ipertensione giovanile

«Oltre alla grande importanza della dieta e dell’attività fisica – conclude Trevisan - per prevenire le malattie cardiovascolari è fondamentale anche tenere sotto controllo lo stress e dormire in modo adeguato. I parametri da tenere maggiormente sotto controllo, inoltre, per quanto riguarda la prevenzione del rischio vascolare sono la pressione sanguigna, i livelli di colesterolo e trigliceridi, ma anche il peso, l’indice di massa corporea e la circonferenza addominale, la glicemia. Tutti questi aspetti possono essere monitorati attraverso esami specifici».

Bisogna tenere presente che l’ipertensione arteriosa può insorgere anche in giovane età, non soltanto con l’avanzare degli anni, e si manifesta con attacchi improvvisi di cefalea, stanchezza, disturbi dell’equilibrio e disturbi della vista. In presenza di uno o più di questi sintomi, è bene rivolgersi al proprio medico. L’iperglicemia, se non adeguatamente trattata, può portare al diabete, una patologia che rappresenta uno dei maggiori fattori di rischio per l’apparato cardiovascolare. Lo stile di vita è fondamentale anche per ridurre il rischio cardiovascolare in pazienti diabetici.

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