Ghiaccio, freddo e terreni impervi: ecco tutti i rischi per chi ama l’alta quota, anche in inverno

Montagna Gli amanti delle escursio ni in montagna non rinunciano alla loro passione neppure con le basse temperature. Nelle ultime settimane sono aumentati gli incidenti: «Possono essere di tipo diverso, purtroppo anche letali»

Gli amanti della montagna non rinunciano a gite e escursioni neanche con le basse temperature. È importante però fare attenzione. Il ghiaccio e il freddo, ma anche i terreni impervi, possono essere nemici della salute, ecco perché non bisogna mai dimenticarsi della prevenzione.

Purtroppo, nelle ultime settimane sono stati numerosi gli incidenti che hanno visto coinvolti escursionisti che, a seguito di una scivolata o di un infortunio, hanno avuto conseguenze gravi, fino alla morte. Dal 118 di Como un invito così a prestare prudenza, perché sottovalutare il rischio potrebbe rivelarsi davvero pericoloso.

«I pericoli possono essere di diverso tipo – spiega Marco Paiella, responsabili del 118 di Como – dalle distorsioni alle ferite superficiali, fino a situazioni più gravi come fratture, traumi importanti e ipotermia. La prima cosa da fare, quando si decide di fare un’escursione in montagna, è così quella di non affrontare mai il programma con leggerezza. È importante valutare le condizioni meteo e se il tipo di itinerario scelto è idoneo alla propria preparazione. Questa vale sia nel periodo freddo che in quello più caldo». Scegliere un’attrezzatura adeguata è un altro requisito fondamentale e informare sempre amici e familiari di dove si sta andando.

Sul percorso, magari ricoperto dalla neve fresca, potrebbero esserci delle lastre di ghiaccio che, come detto, potrebbero rivelarsi insidiose, soprattutto su un terreno montuoso in aree isolate.

Le conseguenze di una caduta

«I traumi possono essere di diverso tipo – aggiunge Paiella – come le distorsioni a polso, ginocchia e caviglia che fortunatamente solitamente si risolvono con l’applicazione di ghiaccio e con l’uso di antiinfiammatori, ma in alcuni casi possono verificarsi delle lesioni ai legamenti. Non sono rare anche le fratture e i traumi alla testa». Cadute, urti sulle pareti rocciose o cadute di sassi possono così causare lesioni su tutto il corpo. Ci si può infortunare ai legamenti, fratturare le ossa o ledere i muscoli e i vasi sanguigni. Ma tra i rischi possono esserci anche problemi cardiovascolari come l’infarto, ictus o ipoglicemia. Ecco perché è importante tenere presente anche il proprio stato di salute generale.

Una lastra di ghiaccio o un ostacolo sul percorso potrebbero anche far scivolare l’escursionista di alcuni metri, magari in un luogo impervio e di difficile localizzazione alla richiesta di soccorso. «I rischi in questi casi possono essere anche letali – spiega ancora il medico –, tra questi c’è l’ipotermia, una condizione di emergenza in cui il corpo perde pericolosamente temperatura fino a scendere al di sotto dei 35 gradi e a queste temperature il cuore, il sistema nervoso e gli altri organi non riescono a funzionare correttamente». Tra i sintomi principali ci sono brividi, capogiri, nausea, difficoltà respiratorie e di comunicazione, confusione e nei casi più gravi la perdita di conoscenza. In attesa dei soccorsi la persona andrebbe avvolta con capi caldi e antivento. Anche le lesioni da congelamento possono essere pericolose per la salute e difficili da trattare.

In caso di infortunio e di pericolo è sempre importante chiamare tempestivamente i soccorsi, ecco perché tra le raccomandazioni dell’esperto c’è quella di partire sempre con il telefono cellulare carico. «In caso di richiesta di soccorso al 112 perché ci si è persi o perché c’è stato un incidente in montagna – dice - ai fini di un’individuazione tempestiva, è fondamentale comunicare il punto di partenza e per quanto tempo si è camminato». Importante, per aiutare i soccorsi nella localizzazione, aver scaricato sul proprio telefono cellulare l’app Where Are U che consente di effettuare una chiamata di emergenza con il contestuale invio della posizione esatta del chiamante. Sul sito di Areu (www.areu.lombardia.it) sono disponibili tutte le informazioni sull’app per l’emergenza. «Oltre a una preparazione fisica e tecnica adeguata – prosegue il medico – è importante anche una preparazione mentale. Alcune tipologie di escursioni, infatti, possono essere molto impegnative e quando ci si trova di fronte a una situazione di pericolo ansia e agitazione possono prendere il sopravvento, portando a decisioni sbagliate. Penso, ad esempio, a una persona che si ritrova in un luogo che non conosce e si rende conto che il tragitto è troppo insidioso. Meglio chiedere aiuto piuttosto che improvvisare e proseguire». Non solo escursioni, con l’arrivo delle basse temperature gli amanti della montagna sono pronti a tornare sulle piste da sci. Anche in questo caso gli incidenti sulla neve non sono rari. Tra i traumi più frequenti ci sono distorsioni a polso, ginocchia e caviglia, ma possono verificarsi anche fratture.

Casco e allenamento

«In occasione di escursioni è importante indossare sempre indumenti e calzature adeguate – spiega Paiella - e lo stesso va fatto quando si scia o si praticano o altri sport sulla neve. Sulle piste è fondamentale l’uso del casco quando si scia, che non dovrebbe essere indossato solo da bambini e ragazzi, ma da tutti. Oltre a utilizzare tute e guanti da sci, o ramponi quando si esce per un’escursione, un’altra buona abitudine da seguire ad alta quota è quella di spalmare una crema a protezione solare sul viso e le zone esposte a raggi, visto che anche in inverno c’è il pericolo di scottature che possono mettere a rischio la salute della nostra pelle».

Un po’ di riscaldamento e di stretching prima di iniziare l’attività è una buona regola da seguire anche in montagna. Questo per evitare, ad esempio, fastidiosi strappi muscolari che solitamente si risolvono in pochi giorni, ma che possono comunque essere dolorosi e rovinare la vacanza.

Un occhio alla dieta

«Anche l’alimentazione ha un ruolo importante nella prevenzione – conferma Paiella – così come l’idratazione. Non bisogna quindi esagerare con il cibo quando si va in montagna per praticare sport sulla neve o per passeggiate, così come sarebbe meglio evitare il consumo di alcolici. Meglio preferire pasti leggeri magari a base di carboidrati, al mattino fare una buona colazione e si possono portare dei piccoli snack da consumare durante la giornata. È sempre importante, inoltre, anche se le temperature sono rigide, bere almeno un litro e mezzo di acqua al giorno per mantenere il giusto grado di idratazione».

Tra i pericoli della montagna ci sono anche quelli legati a bob e slittini che possono rivelarsi pericolosi in caso di forte velocità o di utilizzo in zone affollate, dove potrebbe esserci il rischio di travolgere qualcuno. In caso di cadute o incidenti sulla neve e sul ghiaccio legate a questi episodi valgono le stesse regole già indicate. Se la persona ha subito un forte trauma, ad esempio, non è cosciente o comunque fa fatica a rialzarsi e appare in gravi condizioni, è necessario chiamare subito il numero unico per le emergenze 112. Sarà l’operatori di centrale a dare indicazioni su come comportarsi in attesa dei soccorsi.

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