La vitamina “magica” che protegge il nostro Dna

Prevenzione L’acido folico contrasta i rischi di malformazioni del feto. Frutta fresca, agrumi, cereali, legumi: lo si trova nei vegetali a foglia verde

L’acido folico è una vitamina molto importante per la prevenzione di malformazioni congenite. La dieta mediterranea consente, nella maggior parte della popolazione, un corretto apporto di questa vitamina. In alcuni casi però è necessaria un’integrazione, come durante la gravidanza.

«L’acido folico è una vitamina del gruppo B, identificata anche come vitamina B9 - spiega Diego Riva, ginecologo della Smart Clinic all’interno del centro Cantù 2000 – e fa parte del gruppo dei folati. Il nome folati deriva dal latino folium, che significa foglia: sono prodotti naturali che contengono acido folico appunto».

Frutta e vegetali

Sono soprattutto i vegetali a foglia verde a contenere questo tipo di vitamina, ma la si può trovare anche nella frutta fresca, negli agrumi, nei legumi, nei cereali e nella frutta secca. Cibi ricchi di folati sono così spinaci, bieta, indivia, rucola, broccoli, carciofi, asparagi, pomodorini, rape rosse. Per quanto riguarda la frutta: arance, limoni, mandarini, clementine, avocado, kiwi e fragole. I folati sono presenti anche in noci, mandorle, nocciole, pistacchi e cereali integrali, così come nei legumi e in particolare fagioli, ceci e lenticchie. In misura minore è possibile trovarla in pollame, pesce e latticini. «Il problema dei folati – prosegue lo specialista – è che spesso con la cottura si denaturano e quindi perdono il loro contenuto di vitamina B9. Questo è un aspetto importante da conoscere perché questa vitamina è coinvolta attivamente nei processi di crescita cellulare».

I folati, infatti, come sottolinea il medico, intervengono nella produzione dell’acido desossiribonucleico (Dna) custode del nostro patrimonio ereditario, che si trova all’interno del nucleo delle cellule; inoltre sono fondamentali per la sintesi dell’emoglobina. «Esistono delle persone – aggiunge Riva – che hanno carenza di questi folati e che possono sviluppare un’anemia, cioè una carenza di globuli rossi, che si differenzia dall’anemia più frequente, che è quella da carenza di ferro, perché i globuli in questi casi sono grandi con volumi importanti, mentre la carenza di ferro porta a globuli rossi piccoli».

Diete e regimi alimentari

Fortunatamente non si tratta di condizioni frequenti grazie al fatto che la dieta mediterranea, comune nel nostro Paese, consente di registrare un numero basso di casi di anemia megaloblastica e cioè, come spiegato sopra, di un’anemia caratterizzata da macrocitosi dei globuli. «Esistono però delle condizioni – precisa Riva – che possono favorire la carenza di folati. Tra queste la celiachia, vari disturbi gastro intestinali, persone che seguono una dieta sbagliata o troppo severa. Per diagnosticare questa carenza basta un semplice esame (emocromo) e un conseguente dosaggio di acido folico per verificare la situazione». Una volta accertata una carenza di acido folico sono diverse le strategie da mettere in atto. Può essere consigliato un regime alimentare specifico con cibi ricchi di folati, può essere prescritta una integrazione di acido folico in compresse, ma possono essere anche valutati degli esami per verificare la presenza di celiachia o di problematiche di malassorbimento.

La vitamina B9 è importante perciò per prevenire l’anemia, grazie alla sintesi dell’emoglobina che, contenendo ferro, trasporta l’ossigeno ai tessuti. Essa aiuta anche a ridurre l’incidenza di alcune malattie cardiovascolari perché è in grado di abbassare i livelli di omocisteina, un aminoacido presente nel sangue il cui aumento è correlato al rischio di trombosi e di infarto. Previene alcune malformazioni congenite del feto come quelle a carico del tubo neurale, una struttura embrionale che dà origine a buona parte del sistema nervoso centrale dell’individuo, da cui si formano il midollo spinale, la colonna vertebrale, il cervello e il cranio.

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