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Mercoledì 06 Agosto 2025
«Radiazioni solari pericolo per la vista»
Prevenzione Gabriele Petti: «L’occhio è un organo delicatissimo e bisogna proteggerlo». I raggi UV provocano invecchiamento precoce.
Como
Utilizzare occhiali da sole per proteggere gli occhi è una buona abitudine da seguire tutto l’anno, ma in estate di più. «Non si tratta solo di fastidio temporaneo o di dover strizzare le palpebre sotto la luce intensa – spiega Il dottor Gabriele Petti, oculista presso Eye Care Clinic di Milano - L’occhio è un organo delicatissimo, composto da strutture estremamente sensibili alla radiazione solare, che possono subire danni acuti e cronici, a volte irreversibili, se non si adottano misure di prevenzione adeguate».
Precauzioni
La cornea, infatti, la membrana trasparente e apparentemente resistente che riveste l’occhio, è in realtà estremamente vulnerabile. Il suo strato più esterno, l’epitelio corneale, è privo di melanina: non può difendersi dai raggi UV come la pelle. In caso di esposizione prolungata o intensa, possono verificarsi ustioni corneali, con conseguente bruciore, lacrimazione, dolore e infiammazioni come le cheratiti.
«Il cristallino, la lente naturale che mette a fuoco le immagini sulla retina, è esposto a danni fototossici che, se ripetuti nel tempo, possono favorire l’insorgenza precoce della cataratta – prosegue lo specialista - E infine la retina, pur contenendo cellule melanocitarie che assorbono in parte le radiazioni, può comunque subire danni dai raggi UV, con un rischio aumentato di invecchiamento precoce e degenerazione maculare».
Gli occhi non vanno solo protetti dalla luce, ma anche dal caldo e dalla disidratazione. «Quando ci disidratiamo – aggiunge - magari perché non beviamo abbastanza o restiamo troppo a lungo al sole, anche le lacrime si alterano: diventano meno acquose e più dense, ricche di proteine e muco. Il risultato è un quadro infiammatorio, con occhio secco, bruciore e fastidio».
La sostanza più idratata dell’occhio, però, è l’umor vitreo, una massa gelatinosa che riempie il bulbo oculare e sostiene la retina. Nei mesi estivi, soprattutto nei soggetti miopi, può andare incontro a disidratazione e disgregazione, fenomeno che si manifesta con la visione di corpi mobili (“mosche volanti”) e che, nei casi peggiori, può preludere a un distacco del vitreo o a complicanze retiniche.
Le giornate in spiaggia o in piscina, inoltre, portano con sé un’esposizione maggiore a fattori ambientali irritanti o patogeni: sabbia, cloro, acqua salata, ma anche cambi del microbiota oculare dovuti al contatto con superfici e ambienti contaminati. L’occhio, in queste condizioni, può facilmente sviluppare irritazioni (prurito, arrossamento, sensazione di corpo estraneo) o infezioni vere e proprie, con sintomi più gravi come dolore, secrezione e calo della vista.
«Un’attenzione speciale va ai portatori di lenti a contatto, categoria particolarmente esposta – dice ancora Petti - Le lenti, a contatto con l’acqua, possono contaminarsi facilmente con batteri e parassiti, aumentando il rischio di congiuntiviti e cheratiti. Per questo è raccomandabile utilizzare lenti monouso giornaliere, rimuoverle prima di fare il bagno, e alternarle all’uso di occhiali graduati da sole».
Falsi miti e fatti veri
Dallo specialista alcuni chiarimenti su alcuni falsi miti legati all’estate e agli occhi. È’vero, ad esempio, che chi ha gli occhi chiari soffre di più la luce solare. «L’iride chiara contiene meno pigmento e lascia passare più luce. Anche la retina ha meno melanina e risente maggiormente dell’intensità luminosa. E’ falso, invece, credere che in estate non è possibile eseguire la chirurgia refrattiva che, invece, si può eseguire in ogni stagione. Basta seguire scrupolosamente le indicazioni del medico e gestire correttamente il post-operatorio».
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