Restituire una vita? Basta il sì alla donazione per trapianti e Como è tra i comuni più generosi d’Italia

Trapianti Como è tra i Comuni più generosi, ma la strada è ancora lunga. Ogni anno in Italia circa 8.500 pazienti aspettano di essere trapiantati

C’è anche Como tra i Comuni più generosi d’Italia per donazione di organi e tessuti. Secondo l’ultima edizione dell’Indice del Dono del Centro Nazionale Trapianti il comasco si posiziona al quarto posto (indice 71,19/100) tra i Comuni medio grandi e cioè quelli da 30mila a 100 mila abitanti. Donare può salvare molte vite e cambiare la quotidianità di tante persone, ecco perché dagli esperti un appello a informarsi sulla donazione.

«La risposta al perché donare organi e tessuti può sembrare banale – spiega Susanna Peverelli, responsabile del Coordinamento prelievo d’organi di Asst Lariana – ma non è per nulla scontata. Senza donazione, infatti, non c’è attività di trapianto. Dobbiamo pensare che in Italia ogni anno si fanno circa 4500 trapianti, ma ci sono almeno 8500 persone che aspettano di essere trapiantate, un numero che purtroppo rimane costante poiché il numero dei pazienti che entrano in lista di attesa ogni anno è pari al numero dei pazienti trapiantati ». Non va dimenticato, inoltre, che ancora oggi alcune persone purtroppo perdono la vita prima di poter ricevere un organo salvavita.

È possibile donare organi e tessuti. Tra questi ci sono fegato, cuore e polmoni, che sono organi salvavita, ma anche i reni che possono davvero cambiare la qualità di vita dei pazienti dializzati in attesa di trapianto. «E’ possibile anche il trapianto di pancreas e di intestino – aggiunge la specialista – negli ultimi anni, proprio per il pancreas, ci sono state importanti evoluzioni, nel senso che non viene quasi più trapiantato il pancreas in toto ma le isole pancreatiche». Si tratta di una tecnica estremamente innovativa che attraverso una flebo consente il trapianto delle cellule all’interno del fegato e proprio nel fegato vengono a formarsi dei piccoli pancreas che producono insulina. «Per quanto riguarda i tessuti – prosegue Peverelli – sono tantissimi quelli che possono essere prelevati e trapiantati. Ci sono, ad esempio, le valvole cardiache o i vasi venosi e arteriosi, tessuti come l’osso, la cartilagine, i tendini, la cute, le cornee. Poi la donazione di osso da vivente o di sangue da cordone ombelicale». La donazione da cordone ombelicale in Asst Lariana viene eseguita grazie alla preziosa collaborazione del personale della sala parto.

«A Como sono numerose le mamme che consentono questa donazione – dice la specialista – però va detto che abbiamo ancora qualche donazione autologa; la mamma decide di conservare il sangue solo per il proprio figlio. In Italia questo non è permesso perché non ha nessuna valenza scientifica comprovata e sovverte completamente il concetto di donazione volontaria, gratuita, anonima e consapevole quale patrimonio sociale e risorsa del Ssn finalizzata a garantire a tutti i cittadini le stesse possibilità di accesso ai trattamenti terapeutici secondo principi di equità».

In Italia è quindi consentita solo la donazione solidale ma le mamme che optano per la donazione autologa portano il sangue in Svizzera. «Vorrei dire che si tratta di una scelta discutibile – prosegue - in quanto il sangue da cordone ombelicale ha comunque una data di scadenza e inoltre in caso di trapianto, come per le leucemie, non è sufficiente una sola sacca».

Altro gesto importante è quello della donazione di cornee. «C’è questa impressione sbagliata – conferma Peverelli – che le cornee disponibili siano in sovrabbondanza, ma non è così. Non solo non tutte le cornee prelevate sono poi idonee al trapianto, ma dobbiamo anche pensare che arriviamo da un periodo pandemico con l’impossibilità di prelevare cornee da pazienti Covid positivi». La campagna “Accendi la luce” di Asst Lariana ha proprio lo scopo di sensibilizzare su questo argomento.

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