Quatar pass... in panchina con mister Longo, allenatore del Calcio Como

Videointervista La chiacchierata in due puntate in compagnia del mister ci aiuta a fare il punto della situazione (guarda qui)

Un Longo che non avete mai visto. Seduto sulla panchina del Sinigaglia, l’allenatore del Calcio Como si è prestato a fare due chiacchiere per far il punto della situazione. Come va mister? «Bene. Finché non ci sono partite ufficiali...». La battuta spiega bene il momento di un uomo che, possa piacere o non piacere, ha una dedizione maniacale per il lavoro, dentro il quale a volta sembra immergersi totalmente.

Nella prima puntata...

In panchina con mister Longo: «Non posso piacere a tutti, ma sono felice del rapporto con i comaschi» (video). Video di Andrea Butti

Abbiamo parlato di cose tecniche, certo. Come il nuovo impiego di Cerri più vicino alla porta («Una scommessa importante») o le caratteristiche di Kone («Sa fare tutto»). Ma anche degli hobby, degli interessi, della sua professione. Abbiamo parlato del suo rapporto con la città («Non si può piacere a tutti, ma sono contento del rapporto che ho con la gente di Como. Mi incoraggiano sempre, quando mi incontrano per strada»), del rapporto con la sua famiglia («Mi assecondano, si informano ma sanno anche lasciarmi in pace quando è il caso»).

Nella seconda puntata...

In panchina con Mister Longo, seconda parte: «Da bordo campo si ha una visione completamente diversa». Video di Andrea Butti

Torniamo sulla panchina con Mister Longo, allenatore del Como, per continuare la nostra chiacchierata insieme a lui. Quest volta c’è tempo di parlare anche di quotidianità, che per il mister è spesso sinonimo di sport, traccia su cui costruire parti importanti sia della vita privata che di quella professionale. «Quando fai questo lavoro - spiega infatti - devi avere una buona forma fisica, perchè devi essere un esempio professionale per i giocatori»Ma tra una battuta e l’altra, c’è anche tempo per ripensare al passato e al brutto infortunio che interruppe la sua carriera in campo con il Torino. Un evento che cambia la vita di chi, come Moreno Longo, sul campo da calcio è cresciuto: «Mi sono fatto male e sono stato operato - dice, ricordando quei momenti difficili - Dopo tre giorni ritorno a casa mi è salita la febbre e ho scoperto di avere un’infezione al ginocchio perché avevo contratto un virus in sala operatoria. Il virus mi ha mangiato un po’ di cartilagine, quindi sono rimasto fermo tantissimo ma questo mi ha compromesso la carriera».

Chiusa quella porta però, per Longo se ne sono aperte molte altre che lo hanno portato oggi a ricoprire quasi tutti i ruoli tecnici a disposizione all’interno della società torinese, in un percorso di vita umana e professionale che ha trovato approdo anche qui, nel Como 1907.E ora che il suo posto è a bordo campo, abbiamo pensato di chiedergli cosa si vede dalla panchina. Ecco la sua risposta: «A volte si giudica dall’alto e dall’alto tante cose sembrano molto facili, perchè gli spazi sembrano molto ampi. Ma chi ha giocato a calcio e comprende il ritmo e le distanze reali, che si capiscono solo dall’interno del campo o dalla linea, si ha una visione completamente differente».

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