Cantù, casa di riposo
Ora tutto verrà rivisto

Dopo la sentenza del tribunale amministrativo regionale che ha rimesso in carica gli amministratori estromessi da Cantù e Asl soddisfazione tra i piccoli Comuni oggi vincitori - Ma si è perso un anno e c'è da rimboccarsi le maniche

CANTU' Casa di riposo Garibaldi Pogliani il giorno dopo. Ovvero la vittoria dei quattro Davide - le amministrazioni comunali di Brenna, Carimate, Cucciago e Figino Serenza - contro Golia, leggi Comune di Cantù e Asl di Como. Ricorsi al Tribunale amministrativo regionale di Milano in seguito all'esclusione da parte dell'ente di via Pessina dei propri rappresentanti dal consiglio d'amministrazione della fondazione Garibaldi Pogliani in luglio, hanno visto accogliere punto per punto le proprie ragioni in una sentenza che ha invece liquidato quelle del Comune capofila come «frutto di un macroscopico travisamento dei fatti». Torna in carica, quindi, il cda nominato l'estate scorsa, rimettendo al proprio posto Luigi Grassi, come presidente, e Graziano Ballabio, che l'Asl aveva sostituito con Giuseppe Manfredi e Manuela Alunni.
«Sono soddisfatto – commenta Ballabio – perché è stato ristabilito che quanto deciso liberamente dai Comuni seguendo alla lettera il regolamento vigente e la prassi, è legittimo. Al di là dei nomi dei singoli coinvolti, è stata ribadita l'autonomia dei piccoli Comuni». Si è perso un anno, di fatto, e ora tutti gli atti deliberati dal cda fino a oggi in carica e guidato da Rocco Belmonte dovranno essere passati in rassegna, «lo faremo con attenzione, ma anche con apertura, visto che ad alcune delle modifiche proposte avevano comunque guardato con attenzione anche i consigli d'amministrazione precedenti».

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