Uno schiaffo per Lucini
Fragolino lascia la presidenza

Le dimissioni durante il consiglio comunale: «Il sindaco rischia se non ritrova slancio». Successione, in pole c’è il capogruppo Legnani. Como Civica spinge invece su Tettamanti

La nave guidata dal sindaco Mario Lucini, che nelle ultime settimane sta affrontando violente mareggiate, ha subito un danno pesantissimo dalle ripercussioni oggi imprevedibili. Il presidente del consiglio comunale Francesco Fragolino ha annunciato in apertura di seduta (ma il sindaco era fuori dall’aula) il suo addio non solo alla presidenza, ma anche al ruolo di semplice consigliere. Le voci di uno strappo a Palazzo Cernezzi erano circolate già nei giorni scorsi e tutti i tentativi per far cambiare idea all’esponente del Pd sono andati a vuoto. Compreso quello del primo cittadino, poco prima dell’inizio della seduta. «

Dopo una lunga riflessione - dice Fragolino - ho deciso di dimettermi dal consiglio comunale. È da tempo che non riesco a svolgere con la dovuta serenità e i tempi necessari la funzione di presidente del consiglio. I miei impegni personali e lavorativi impongono una scelta, con estremo rammarico, anche di lasciare il consiglio e non solo la presidenza».

Ma il suo addio porta con sè anche il tentativo, l’ennesimo (Fragolino da mesi cerca di dire all’interno del gruppo e, soprattutto al sindaco, che un cambiamento è cruciale), di dare uno scossone a una maggioranza in crisi alla vigilia del secondo anno di governo cittadino. «Credo sia necessario un nuovo slancio - le parole di Fragolino - per ricambiare passo e per rispondere al meglio alla fiducia che tanti cittadini hanno riposto nel sindaco e in questa maggioranza. Occorre un riorientamento, prendere una rotta molto più decisa». Il rischio, se questo non avvenisse, per Fragolino, è riassumibile in una sola parola: «implosione».

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