Ca’ d’Industria, esborsi non dovuti
I giudici cancellano appalto mensa

Il Consiglio di Stato respinge il ricorso di Fms contro l’annullamento del contratto - La soddisfazione del presidente Frisoni: «Sospiro di sollievo, la casa di riposo è salva»

Como

La Ca’ d’Industria vince la sua battaglia su quell’appalto mensa capestro che rischiava di portare la casa di riposo sull’orlo della chiusura. Il Consiglio di Stato, l’ultimo grado di giudizio nelle cause amministrative, ha definitivamente respinto il ricorso di Fms contro l’annullamento del contratto da parte del consiglio di amministrazione della fondazione.

Una sentenza che segue analoga decisione del Tar della Lombardia e che non lascia spazio a nuovi ricorsi: quel mezzo milione di euro abbondante all’anno che la casa di riposo dei comaschi avrebbe dovuto pagare per pasti in realtà mai serviti è stato definitivamente bollato dai giudici come una «spesa del tutto ingiustificata», un «aggravio» di costi che ha «pienamente giustificato l’annullamento» del contratto da parte della Fondazione.

La sentenza cancella di fatto definitivamente l’appalto, sottoscritto per 10 anni e che avrebbe rischiato di tradursi in uno spreco di quasi 6 milioni di euro.

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