Cantieri fermi a Carugo
Si allunga la crisi immobiliare

In via Magenta stop ai lavori di quattro palazzi. L’assessore: «Temo che l’opera non si completi». Le rassicurazioni: «Riprenderemo presto»

I lavori sono fermi da sei mesi e adesso si inizia seriamente a temere per il futuro del cantiere di iniziativa privata di via Magenta dove sono state avviate due palazzine da dieci piani l’una.

Di questi, un condominio è quasi finito, mentre dell’altro è stata eretta la struttura portante e poi ci si è bloccati. La cosa inquieta gli amministratori comunali perché allo stato non si vedono all’orizzonte segnali di ripresa delle attività.

Intervento residenziale

E per questo l’assessore all’urbanistica, Luigi Proserpio, è molto preoccupato: «Si tratta di un intervento residenziale e commerciale importante per Carugo - dichiara -, non fosse altro per il motivo che sta ridisegnando lo skyline del paese, viste le altezze degli immobili. Scendendo dalla Novedratese, arrivando da Mariano, la gru delle palazzine si vede da lontano. La nostra paura è che l’operazione non si completi lasciando una situazione di degrado in una zona strategica di Carugo in quanto ci troviamo a due passi dalla stazione delle Ferrovie Nord. Immaginiamoci che bel biglietto da visita potrebbe diventare se il cantiere dovesse essere abbandonato».

A dare rassicurazioni che questa è un’ipotesi che non si verificherà, è l’architetto Alberto Somaschini, direttore dei lavori per conto dell’Immobiliare San Zeno, titolare dell’operazione partita nel 2009 che punta a recuperare gli spazi dismessi dell’ex Trancia Mauri: «Il cantiere ha rallentato per i noti problemi della crisi che ha colpito pesantemente il settore delle costruzioni - dice - Situazioni come queste ce ne sono in giro parecchie e si verificano perché si fatica a vendere nuove case». Di contro, quindi, i costruttori comprensibilmente tirano i remi in barca per non esporsi finanziariamente in maniera pericolosa, rimanendo in attesa di tempi migliori. Che forse a Carugo stanno arrivando perché l’architetto assicura: «Sono fiducioso sul fatto che a breve possano subentrare delle novità che facciano riprendere le attività. Diciamo che si stanno valutando delle opportunità di cui preferisco non anticipare nulla. Ora posso solo dire che i motivi del fermo del cantiere sono quelli che ho spiegato e che non ci sono altre ragioni alle spalle o qualcosa di nascosto».

Sarà, ma la preoccupazione all’assessore resta: «Stiamo parlando di un intervento davvero importante – conferma Proserpio – perché il permesso rilasciato in base al piano integrato di intervento permette di realizzare quattro condomini da 10 piani». Ovvero da 35 metri di altezza perché sulla carta sono previsti circa 27 mila metri cubi, di cui 1.091 metri quadri destinati agli spazi commerciali e il resto alle residenze dove si pensava di realizzare circa 90 appartamenti.

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