Cantù, lavori vicino alla Porta Ferraia
«Attenzione, è un bene della città»

Iniziati i lavori a fianco della storica struttura per la ristrutturazione della proprietà Scotti

Timori per il futuro della Porta Ferraia, annessa all’oratorio della Beata Vergine nota anche come Madonnina di San Paolo, monumento nazionale.

Da qualche giorno sono arrivati camion e ruspe ed è stato aperto un varco nel muro di via Fiammenghini nella proprietà Scotti per attuare un progetto approvato nel 2013. Guido Radice riprende le preoccupazioni che sono state quelle del primo presidente di “Charturium”, Carlo Borghi. «Vorrei ricordare che la Porta Ferraia è ancora più bella se la si osserva dall’interno della proprietà Scotti, non dalla parte in cui spesso viene fotografata, quando è aperta la porta degli Archinti, in alto a via Carlo Annoni. Dal basso si può osservare in tutto il suo splendore – afferma Radice – Si tratta di un manufatto che faceva parte dell’antica cerchia di mura: l’ultima documentata risale al 1324».

In ogni caso un progetto sul recupero della proprietà Scotti esiste, ma la Porta Ferraia deve essere salvaguardata da un apposito vincolo. E non verrà demolita e ricostruita neanche la muratura che la contiene.

Il 21 ottobre 2013 era stato dato il “permesso di costruire” ad Angela Anna Brambilla, discendente della storica famiglia Scotti, ora residente a Savosa in Svizzera; ha presentato un progetto per alcuni edifici situati in via Carlo Annoni 5. Come si desume dallo Stato d’anime dell’Archivio di San Paolo il capostipite Paolo Scotti, originario di Arcore si era trasferito a Cantù nel 1863 al caffè della Posta in piazza Grande: dalla sua casa parlò ai canturini Garibaldi il 14 giugno del 1866.

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