Caprioli uccisi dai cani, multe ai proprietari

L’anno scorso la polizia provinciale ne ha trovati morti 120. «Pronti a elevare sanzioni da mille euro»

Strage di caprioli nel triangolo lariano, quasi tutti vittime di branchi di cani per nulla randagi: hanno una casa e un padrone, solo che vengono lasciati liberi di “scorrazzare” a piacimento in prati e boschi. Si ritrovano in branchi di tre o quattro e risvegliano il loro istinto primordiale di cacciatori a danno degli animali selvatici più deboli, caprioli al primo posto. La conferma arriva dalla Polizia provinciale, insieme a un appello: «Tenete i cani in giardino, è il momento in cui la fauna selvatica è più debole. I proprietari del cane aggressori rischiano di pagare mille euro».

L’anno scorso per i caprioli è stata una strage con i circa 120 trovati morti o morenti, e all’inizio del 2015 è andata ancora peggio con il ritrovamento di una carcasse ogni due giorni in media nelle prime due settimane: già sette gli interventi di recupero dal 1° gennaio, quattro l’11 gennaio.

«Quando ci segnalano un animale selvatico ferito o morto ipotizzano un avvelenamento - spiega Marco Testa, il comandante della Polizia provinciale che si occupa del servizio faunistico - L’avvelenamento esiste in pochi casi, in realtà la morte dei caprioli dipende dal problema dello “pseudo randagismo” concentrato soprattutto nel Triangolo Lariano».

A Camnago Volta e poi da Como a salire, a Garzola, Civiglio, Brunate, riscontrano le situazioni più critiche.

Il numero del pronto intervento del nucleo faunistico, disponibile 24 ore su 24, è 031 230111.

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