Casa del fascio, Terragni:
«Mai al Comune, ma esperti»

Il dibattito sulla sorte dell’edificio, interviene il nipote di Giuseppe Terragni. VOTA IL NOSTRO SONDAGGIO

Como

«Per fortuna! Senza progetti seri, meglio così». Attilio Terragni, nipote del maestro del Razionalismo Giuseppe Terragni, commenta così il no del governo alla richiesta del Comune sulla Casa del fascio.

Per il momento il capolavoro architettonico resta sede della Guardia di finanza e al nipote del “genio” comasco - architetto molto noto in città - non dispiace affatto. Netta la sua posizione, affidata anzitutto alla pagina Facebook: «Ci vogliono uomini di livello e non ci sono - scrive - Metafora calcistica, per adesso l’amministrazione gioca in serie C e bisognerebbe fare mercato, stranieri compresi».

Ancora più esplicite le riflessioni affidate al web da Attilio Terragni dopo i commenti di alcuni cittadini: «Ci vuole una fondazione straniera. In ogni caso cambiare destinazione d’uso a un’opera di architettura è decretarne il coma. Lo stesso tentativo ignorante fu fatto con l’asilo Sant’Elia, tentativo per fortuna rispedito al mittente. La Casa del fascio è una casa per associazioni e manifestazioni culturali e politiche, non sarà mai un museo a meno che non si intenda distruggerla. Se una città vuole un museo, se lo costruisca».

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