«Como, caciotte e gonfiabili in piazza: ora basta»

Albergatori contro il Comune. «Regole stringenti sui tavolini, poi consentono formaggi e cineserie»

Como

Confcommercio e Comune, esplode la polemica sulle piazze. Ma questa volta non c’entra la pedonalizzazione, a far arrabbiare i negozianti - così come gli albergatori - sono i mercatini e le manifestazioni autorizzate da Palazzo Cernezzi di recente nelle zone più turistiche della città.

Roberto Cassani (presidente degli albergatori, titolare del Metropole Suisse) attacca l’amministrazione con un messaggio su Facebook. «Como città turistica: lo scorso weekend gazebo con formaggi e cineserie in piazza Volta, questo weekend gonfiabili e amenità varie in piazza Cavour - scrive - E poi hanno il coraggio di emanare regolamenti restrittivi sui dehor di bar e ristoranti. Che coerenza!». Il riferimento è al mercatino di prodotti alimentari (per lo più formaggi) di una settimana fa a due passi dalla statua di Volta e all’evento organizzato sabato scorso da un’associazione, con giochi gonfiabili per i bambini e animazione sul palco. L’assenso del Comune stride se paragonato al nuovo regolamento per l’occupazione del suolo pubblico, contestato da bar e locali (l’amministrazione, dopo le lamentele, ha fatto slittare l’obbligo di adeguarsi dal 2015 al 2018).

Contattato ieri, Cassani ha articolato il suo pensiero: «Ci dicono che non vanno bene sedie e tavolini dei locali, stabiliscono regole stringenti su colori e materiali, poi però nelle piazze danno il via libera a qualunque cosa, la contraddizione mi pare evidente. Io non sono contrario a mercatini ed eventi, ma bisogna mettere dei paletti. Innanzitutto scegliere la tipologia di manifestazione in base alle caratteristiche della zona, non lasciare fare tutto in qualsiasi piazza. In secondo luogo non è accettabile che ci siano i gazebo ogni fine settimana, devono essere limitati ad alcuni periodi, altrimenti è concorrenza sleale. Anche perché, l’abbiamo visto in piazza Volta, mettono i banchi di prodotti alimentari a pochi metri dai negozi che magari vendono la stessa tipologia di prodotti».

«Non voglio fare sempre la parte del polemico, ma come me la pensano tanti commercianti del centro - chiude Cassani - E mi pare una posizione di buon senso. Se vogliamo una città turistica, dobbiamo fare attenzione a questi aspetti».

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